Intendo esprimere piena solidarietà all’infermiere del Pronto Soccorso di Pescara colpito al volto giorni fa durante il turno di notte. L’ennesimo episodio di violenza nei confronti di operatori sanitari in servizio, che segue la spedizione punitiva di un gruppo di rom e una lunga serie di aggressioni occorse nell’anno precedente, e conferma ancora una volta – ove mai ce ne fosse bisogno – la necessità di rafforzare i presidi di sicurezza, la cui inadeguatezza è stata più volte denunciata da sindacati e associazioni di categoria.

Altra criticità strettamente connessa è la cronica insufficienza di personale sanitario, che determina tempi di attesa estenuanti per l’utenza. Gli organici dei Pronto Soccorso e dei reparti di Medicina degli ospedali di Pescara, Penne e Popoli sono stati in minima parte rimpolpati ricorrendo al noto bando covid, che ha consentito di assumere a tempo determinato una ventina di professionisti, il cui contratto (co.co.co), inizialmente in scadenza al 31 dicembre, è stato prorogato al 31 marzo 2023.

Tuttavia mi sono pervenute segnalazioni secondo cui una parte di questi professionisti assunti a partita Iva – preciso: i più giovani – non percepisce lo stipendio da tre mensilità: l’ultimo ricevuto è quello relativo al mese di ottobre. Un ritardo, imputabile alla mancata erogazione alla Asl dei fondi della Regione, che mortifica le competenze e la dedizione di chi ha messo a repentaglio la propria salute e quella dei familiari nei mesi più duri della pandemia e continua a prodigarsi quotidianamente per assistere i pazienti. Ora, se il problema è di natura economica, ovvero i fondi non anticipati dalla Regione, mi chiedo per quale motivo e su che basi la Asl abbia deciso arbitrariamente di retribuire esclusivamente i medici più avanti con l’età, adottando due pesi e due misure.

Non a caso un giovane Dottore in servizio presso il Pronto Soccorso del Santo Spirito ha preferito rinunciare al lavoro. In sostanza, mentre – come dimostrano le aggressioni sempre più frequenti – si è sempre più esposti a rischi per la propria incolumità, per giunta non si è nemmeno pagati. Un perfetto assist alla sanità privata che, garantendo tempestività nei pagamenti e condizioni lavorative meno massacranti, diventa logicamente più allettante. E così, mentre Asl e Giunta Regionale lamentano difficoltà a reperire personale, dall’altro inducono i pochi assunti ad andare via.  Chiederò di approfondire la questione nel prossimo Consiglio regionale in programma il 31 gennaio a Pescara.

Il Consigliere Regionale
Antonio Blasioli