“Contro questa maggioranza faremo solo azioni di sfiducia, perché non gli interessa nulla di famiglie e imprese che, unica regione d’Italia, ha lasciato in balia di caro energia e aumenti vari. Finché queste priorità non verranno rispettate, faremo opposizione durissima. Un’indifferenza che si riflette anche sul Consiglio regionale e sul modo in cui viene gestito, abolendo ogni tipo di confronto con le opposizioni alle quali non viene più assicurato né il diritto di conoscere i provvedimenti preventivamente, né di contestare quelli fatti male, come il Regolamento consente. Siamo contrari al metodo che è andato in onda durante questi quattro anni: lavori convocati all’ultimo momento, senza coinvolgere la struttura tecnica, in cui gli unici provvedimenti veramente utili, perché a sostegno della comunità colpita dalla crisi energetica, vengono bocciati, per fare largo a emendamenti “grondaia”, dove finisce di tutto e che vengono ripetutamente dichiarati  incostituzionali, perché sono fatti al di sopra e al di fuori delle norme”, così i gruppi PD, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto, dopo la prima Commissione Bilancio propedeutica al prossimo Consiglio.

“Non sono disegni di legge puliti quelli che nascono da questi emendamenti: finora abbiamo visto metterci di tutto, spesso di nascosto e all’ultimo secondo dell’ultimo minuto utile per l’approvazione in Consiglio e per farlo si usano norme in deroga, togliendo all’opposizione la possibilità di esercitare una fondamentale azione di controllo e confronto  – rincarano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Non solo la maggioranza non ci fa discutere su nulla e non ci dà la parola, ma ora ci toglie la possibilità di presentare modifiche, creando il prototipo dell’emendamento “sotto lo zero”, con segno negativo, ma solo perché venga discusso prima di tutti quelli presentati regolarmente e li faccia decadere. Così non sappiamo cosa si sta davvero facendo per dare risorse a chi ha bisogno di sostegni, non ci si dà la possibilità di sapere se i 44 milioni di euro dei tavoli di monitoraggio sono utilizzabili per dare qualche accenno di aiuto per lo shock energetico, né se l’Europa ha dato parere positivo all’utilizzo di alcune delle poste della programmazione vigente allo scopo, però ci si propone l’emendamento grondaia. Ma di certo non faremo usare a Marsilio questo tesoretto se prima non darà risposte a imprese e famiglie. Non sopporteremo più questo modo di lavoro, né lo supporteremo in emergenza, com’è successo con il Cura Abruzzo 1 e 2 che abbiamo votato a scatola chiusa, perché i provvedimenti sono arrivati a notte fonda, come un giorno per il mattino seguente arrivano le proposte di ogni Consiglio regionale da quattro anni. Ci spiace dover constatare che siamo e restiamo fra le poche regioni che non mette nulla per rispondere al bisogno di supporto della comunità e che nega alla minoranza di poter fare un lavoro utile per gli abruzzesi”.