Su invito dei Gruppi di centrosinistra al Consiglio regionale si sono incontrati ieri all’Aquila amministratori e Sindaci dei Comuni dei crateri sismici e i rappresentanti delle forze sociali.

Al centro dell’incontro, una attenta e condivisa valutazione della Carta degli Aiuti, cioè l’individuazione delle aree in cui l’Europa concede alle imprese di usufruire di maggiori agevolazioni e finanziamenti pubblici.

Presieduta da Pierpaolo Pietrucci – protagonista della protesta che ha riportato la questione al centro del dibattito regionale – la riunione, a cui hanno partecipato Silvio Paolucci e Americo Di Benedetto, è stata introdotta da Giovanni Lolli, già assessore alle Attività produttive e vice presidente della Regione Abruzzo.

Ripercorrendo le esperienze della precedente programmazione, le novità introdotte dalle nuove indicazioni dell’Unione Europea e le scelte operate dalle altre Regioni del centro Italia, è stata riaffermata la necessità di correggere l’errore compiuto dall’attuale Giunta.

Escludere la gran parte dei Comuni dei crateri, significa penalizzare aree e imprese che possono contare su grandi risorse finanziare provenienti dal Fondo Complementare del PNRR destinato proprio ai Crateri.

Parliamo di 1 miliardo e 800 milioni – di cui 800 milioni proprio dedicati allo sviluppo economico – che i territori abruzzesi rischiano di non poter utilizzare appieno perché esclusi dai benefici europei.

Al contrario proprio i Comuni sismici delle altre Regioni, godendo di maggiori intensità di finanziamento, sfrutteranno più velocemente le risorse, mettendo le nostre imprese in una condizione di subalternità e rendendo i nostri Comuni economicamente meno attrattivi.

Non si tratta – è stato ricordato – di una questione “politica”: Umbria e Marche sono anch’esse amministrate dalla destra, eppure hanno inserito tutti i loro Comuni del Cratere nel perimetro delle loro Carte degli Aiuti. Lo hanno fatto nell’interesse delle loro imprese per far coincidere la grande disponibilità di fondi del PNRR con le maggiori agevolazioni concesse dall’Europa e creando, così, un moltiplicatore di sviluppo.

Occorre dunque cambiare l’orientamento della Regione Abruzzo: in passato e in altre realtà italiane è stato possibile chiedere e ottenere dall’Unione Europea la modifica della Carta degli Aiuti: si tratta di elaborare una seria, coerente e approfondita motivazione istituzionale per reinserire almeno tutti quei Comuni le cui aree industriali e artigianali offrono opportunità di insediamento e sviluppo e dove sono già in corso progetti imprenditoriali di qualità.

È in gioco il destino dell’Abruzzo montano, dei Comuni e dei Borghi dell’Appennino che, dopo la terribile esperienza del terremoto, possono ritrovare una prospettiva di rilancio, di occupazione e di vita.