Il Consigliere Regionale Dino Pepe replica alle dichiarazioni dell’Assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca Emanuele Imprudente sul Calendario Ittico recentemente approvato.
“Comprendo lo sforzo dell’Assessore, ancora una volta costretto ad arrampicarsi sugli specchi per salvare la faccia, anche se “imprudentemente” e con l’arroganza che lo contraddistingue, ma i fatti sono inconfutabili. Con l’approvazione del Calendario Ittico egli si è spogliato della competenza su molti tratti fluviali ricadenti nelle Aree Protette (Parchi, Riserve, ecc.) creando una sorta di “terra di nessuno”, dove la pesca sarebbe consentita dalle norme nazionali e regionali (comprese quelle sui parchi), ma paradossalmente per aree di tutela, “senza alcuna regola” dichiara il Vice Capogruppo del Partito Democratico.
A tal riguardo Pepe ricorda ad Imprudente che laddove manchi apposita regolamentazione da parte degli Enti gestori la competenza è regionale, come si evince, a titolo di esempio per il Parco Gran Sasso-Laga, dal combinato disposto della L.394/91 che prevede la regolamentazione a cura dei Parchi e del successivo DPR 5 giugno 1995, che vieta la pesca nelle zone 1 ma la consente con le norme vigenti nella zona 2.
“Imprudente ha dunque creato immotivatamente un enorme vuoto normativo sulla pesca sportiva nelle zone più esterne dei Parchi con il duplice danno di esporre a rischio la fauna ittica nei Parchi come anche migliaia di pescatori abruzzesi del tutto ignari delle nuove disposizioni. In sostanza ha demolito la pesca sportiva alla trota in tutta la nostra Regione sottraendo dalla propria gestione migliaia di chilometri di torrenti abruzzesi, quelli classici per questa attività, ma quel che è peggio senza neppure rendersene conto, viste le sue dichiarazioni apparse recentemente sulla stampa.
Se Imprudente avesse avuto a cuore le sorti dei pescatori, prima di “tirare i remi in barca” gettando nel caos l’attività a pochi giorni dall’apertura della pesca, avrebbe almeno dovuto attivare canali presso gli Enti gestori dei Parchi garantendo una continuità tanto alla pesca quanto alla tutela della fauna ittica in questi ambienti di tutela” prosegue Dino Pepe.
Va anche detto che la precedente Giunta Regionale ha investito in quei tratti fluviali con immissioni di trote provenienti dal Centro Ittiogenico Regionale, grazie anche alle tasse pagate dai pescasportivi abruzzesi ed alla loro opera di volontariato nei ripopolamenti, che si vedono così sottratti di un loro diritto.
Insomma a quanto pare a Imprudente piace tirarsi indietro dinanzi alle difficoltà, visto che lo ha fatto e continua a farlo in più occasioni: con l’abbattimento dei cinghiali, fermo praticamente da 3 anni, con animali che circolano indisturbati nei campi agricoli creando forti rischi anche sulle strade e in prossimità dei centri abitati, con i ripopolamenti ittici, anche questi fermi da 3 anni, malgrado un Centro di produzione regionale con sede a L’Aquila, per non parlare di agricoltura e pesca professionale.
“Torniamo dunque a chiedere alla Giunta Regionale di modificare il provvedimento emanato, regolamentando al più presto la pesca sportiva in questi tratti fluviali nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale” conclude Pepe.