“Diventa di giorno in giorno più seria e inaffrontata la carenza di medici anestesisti nell’ospedale di Vasto. Mai nella storia del presidio di Vasto il numero dì anestesisti è stato così basso come in questa legislatura del Governo Marsilio -Verì. Mentre un nuovo ordine di servizio avverte che dal 24 novembre, a causa della mancanza di unità, saranno assicurati solo gli interventi che avranno il carattere dell’emergenza, ad oggi non ci risultano provvedimenti da parte della Regione, tesi a risolvere un problema che esiste da mesi e che ha a che fare con la vita delle persone, prima che con il diritto alla salute degli abruzzesi”, dopo l’interpellanza di due settimane fa, il capogruppo Pd, Silvio Paolucci, torna ad incalzare l’esecutivo sull’argomento.
“Una situazione che non viene affrontata, nonostante ci siano state in due anni oltre 200 milioni dì trasferimenti statali in più sulla sanità tra fondo ordinario e fondi covid, come la stessa Verì ha confermato – incalza l’ex assessore alla Sanità – Ci chiediamo perché, allora, non siano ancora stati assunti gli anestesisti necessari a far funzionare la Chirurgia nonostante le decine di milioni di euro spese per l’assunzione dì personale. Delle due l’una: o non sanno spenderle, confermando la radicale inefficienza sul fronte della governance sanitaria che conosciamo da due anni e mezzo, oppure dicono bugie sullo stato dei conti del comparto, che non ci risulta sia in equilibrio, ma che sta collezionando debiti che porteranno a un deficit strutturale. E infatti succede che il San Pio non riesce a garantire adeguatamente l’attività chirurgica, colata a picco negli ultimi mesi, in un periodo in cui andrebbe programmata gradualmente la ripresa dì interventi fermi da tempo a causa del covid e viste pure le lunghe e dolorose liste di attesa a cui malati e pazienti sono costretti. Nonostante gli appelli degli interni e i nostri allarmi, viene ancora assicurata la sola presenza di due medici anestesisti che devono coprire oltre alle emergenze-urgenze intraospedaliere, anche l’assistenza ai pazienti degenti in Rianimazione. Questo stallo può essere risolto solo con l’inserimento di nuovi medici nell’organico della U.O.C di Anestesia e Rianimazione. L’inerzia non risolve. E non si può attendere altro tempo di fronte a una situazione tale”.