“Tanto tuonò che piovve: dopo oltre un mese di inattività del Consiglio e una gestione dissennata dei lavori, la maggioranza di centrodestra non riesce ad assicurare nemmeno il numero legale perché la seduta cominci (si sono fermati a 14), rendendo così palese le difficoltà interne e di capacità di guida della Regione”, così i consiglieri di centrosinistra sulla situazione in Consiglio regionale.

“L’unica cosa che unisce questo governo regionale è la possibilità di spartirsi poteri e nomine per accontentare amici e referenti politici – tuonano i componenti dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto – o governare attraverso leggi Omnibus, come tenteranno di fare anche stavolta, nella totale assenza di programmazione. Ma questo non equivale a fare gli interessi dei cittadini e delle cittadine abruzzesi, peraltro in un momento cruciale della vita di tutti. Noi da giorni lamentiamo procedure impresentabili per i lavori prima delle Commissioni e poi del Consiglio, praticamente fermo da mesi, se non si conta l’ultima seduta resa possibile solo da una nostra richiesta di Consiglio straordinario dedicata alle opportunità offerte dalla trasversalità. Oltre a ingessare l’attività legislativa e a condizionarne la qualità, tant’è che le leggi nate da questo modus operandi sono state più volte cassate dal Governo, la latitanza si traduce anche in una brutta mancanza di rispetto del ruolo delle opposizioni, che non vengono messe in condizione né di lavorare, né di conoscere per tempo i provvedimenti che un’assemblea legislativa dovrebbe esprimere anche attraverso la dialettica politica. Questo non avviene, chi governa è sempre in preda alla resa dei conti di turno e quando non è possibile mettersi d’accordo, si dà alla fuga, com’è accaduto tante volte in Commissione e com’è successo anche oggi in Consiglio. La maggioranza è ormai ferma, in balia di se stessa e dei suoi problemi, lasciano di fatto l’Abruzzo senza guida”.