“La protesta degli operatori sanitari a seguito del mancato riconoscimento nel bando della Asl di Pescara dell’esperienza conseguita nel corso dell’emergenza è sacrosanta. Il Partito Democratico abruzzese la sostiene e sostiene i diritti dei lavoratori coinvolti”: lo dichiarano il segretario regionale del Pd Michele Fina e il consigliere regionale Antonio Blasioli, che hanno interloquito nei giorni scorsi con alcuni degli operatori sanitari coinvolti.

Per Fina e Blasioli “la tutela e la salvaguardia del lavoro sono tra i cardini dell’azione del nostro partito, e in questo caso il nostro impegno è particolarmente convinto. Nella situazione in cui ci troviamo ora, le soluzioni amministrative non sono molte e tutto questo testimonia la disattenzione della politica regionale e dei vertici della Asl di Pescara verso questi lavoratori, ma va fatto uno sforzo congiunto per individuare soluzioni. Questa posizione è già stata proposta dal gruppo comunale del Pd di Pescara e votata dal Consiglio comunale. Il Pd a tutti i livelli istituzionali mette quindi in campo tutta l’energia e le competenze necessarie per porre rimedio a una situazione che è paradossale. Parliamo di donne e uomini che si sono spesi senza tirarsi mai indietro di fronte a un’emergenza senza precedenti e a loro va riconosciuto il diritto a continuare a prestare il proprio lavoro in questa emergenza. Quale requisito va riconosciuto più di questo? Ne va dei diritti, anche quelli dei cittadini di avere un sistema sanitario all’altezza delle sfide e delle crisi”.

Fina e Blasioli concludono: “Sosteniamo quindi la richiesta di questi lavoratori di incontrare i rappresentanti della Regione: l’assessore alla sanità, il presidente del Consiglio e i capi gruppo consiliari e auspichiamo che questo tavolo avvenga il prima possibile per individuare le strade percorribili a porre riparo a questa situazione”. 

“Piena vicinanza e solidarietà ai lavoratori precari della sanità che hanno protestato in questi giorni contro il mancato rinnovo del contratto da parte delle Asl di appartenenza: nei mesi scorsi avevamo presentato una proposta di legge che avrebbe consentito la loro stabilizzazione, che è un diritto, e che il governo regionale di centrodestra avrebbe potuto oggi utilizzare allo scopo se non avesse stravolto la nostra proposta di legge, adottando invece un testo che non lo rende possibile”, così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci. “In base al nostro testo, rimasto giacente per mesi e poi completamente stravolto, la stabilizzazione sarebbe stata possibile dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 20/2020 che ha riconosciuto la possibilità di estendere i diritti per combattere il precariato, fa sapere l’ex assessore alla Sanità: “Attraverso l’interpretazione di questa storica sentenza, la nostra proposta puntava ad aumentare le opportunità di inserimento stabile alle dipendenze delle aziende sanitarie di lavoratori che, ormai da molti anni, contribuiscono a garantire i livelli essenziali di assistenza. La loro professionalità, dimostrata negli anni di servizio nelle strutture sanitarie pubbliche abruzzesi, nonché nelle trincee covid e nei reparti ospedalieri, è preziosa e credo non possiamo permetterci di perderla. Occorre inoltre reinternalizzare alcuni servizi che devono tornare sotto il pieno controllo delle Aziende, e dunque del pubblico, una strategia che consentirebbe anche di avviare processi di stabilizzazione di molti lavoratori precari, che negli anni hanno maturato esperienze preziose che devono essere valorizzate. La mia proposta è stata radicalmente modificata durante l’iter legislativo di Commissione e Consiglio e, purtroppo, il testo approvato non consente di cogliere l’obiettivo che ha inspirato il progetto di Legge iniziale e a fare in modo che quanto stabilito dalla Sentenza citata, già realtà nella vicina Regione Lazio, avesse attuazione, ma la mia iniziativa è stata respinta. La possibilità di intervenire, però, c’è ancora, anche attraverso la presentazione di un emendamento nella prossima seduta consiliare, ma serve la volontà di farlo e serve anche tempestività. Con dispiacere dobbiamo rilevare che i dubbi che avevamo, su cui avevamo peraltro più volte incalzato l’esecutivo, si sono materializzati nella maniera peggiore: togliendo opportunità a lavoratori che da anni sono in prima linea e che finita l’emergenza, più che come eroi, sono stati trattati come pacchi postali. La Giunta rimedi al più presto, restituendo dignità e serenità a chi ha permesso, sul campo, di superare la i momenti più duri di questa pandemia”.