Nei momenti di emergenza sanitaria, quale quello che stiamo vivendo, due devono essere le esigenze da garantire. Quella “sanitaria” e quella “sociale”. La prima attiene all’organizzazione della vaccinazione, la seconda alla trasparenza della comunicazione.
Nelle ultime ore, la Asl di Teramo le ha disattese entrambe.
Quello che é successo nella Vallata del Fino, è quindi doppiamente grave, sia perché gli anziani che aspettavano il richiamo, sono stati costretti a tornare a casa senza vaccinarsi, per un errore di calcolo della Asl, sia perché la stessa Asl ha cercato di coprire quell’errore raccontando una verità non vera. Quello che è successo, è che i tempi del richiamo (previsto 28 giorni dopo la prima dose) non erano stati rispettati, e i medici incaricati della somministrazione, lo hanno evidenziato rinunciando ad inoculare le dosi.

Nel comunicato ufficiale, invece, si legge di uno slittamento del richiamo perché si è

“…verificato un problema tecnico nella immissione dei dati, legato alla data,  che non ha permesso la registrazione del paziente nel sistema operativo”.

È grave, perché non è accettabile, che si scarichi la responsabilità di un errore, che ha costretto molti anziani a tornare a casa in una giornata di freddo, adducendo un malfunzionamento di un sistema informatico. Se fosse stato veramente il sistema informatico a non funzionare, infatti, non sarebbe comunque venuta meno la responsabilità delle Asl , che per tale inefficienza avrebbe ritardato di tre giorni la somministrazione del Vaccino esponendo gli anziani a possibili contagi.

Ancora più, grave, è quello che si legge nello stesso comunicato,

“….tale rinvio essendo la finestra per la somministrazione della seconda dose sufficientemente ampia (da sette giorni prima a 14 dopo la data stabilita) non inficia in alcun modo la validità della vaccinazione…”.

È falso. E la Asl avrebbe dovuto indicare correttamente quali sono le prescrizioni AIFA della scheda del vaccino Moderna.
Al punto 4.2 della scheda, infatti, si legge che il vaccino è somministrato con ciclo di due dosi , si raccomanda di somministrare la seconda dose 28 giorni dopo la prima. Si “raccomanda”.
L’ipotetica “finestra” citata dalla Asp, che andrebbe da sette giorni prima e 14 giorni dopo, non è la regola, ma uno studio di efficacia .

Le informazioni data dalle Asl nel comunicato sono state incomplete, parziali e fuorvianti. Ed è totalmente inaccettabile.

Manola Di Pasquale – Presidente PD Abruzzo