“Una conferenza stampa da becera campagna elettorale che mostra l’affanno della destra a dimostrare che ha fatto qualcosa in questi anni, mentre proprio ieri e’ stato plateale il buco nero della sanità aquilana. In pompa magna tutta la destra abruzzese per presentare un progetto esecutivo. A Pescara in pochi mesi hanno realizzato ed inaugurato un ospedale COVID con 13 milioni di investimento, a L’Aquila in tre anni dobbiamo accontentarci di una elaborazione grafica. Inoltre leggiamo con stupore le dichiarazioni del sindaco Biondi sulla centrale del 118, di cui addebita alla precedente giunta regionale la mancata realizzazione, dimostrando anche una scarsa conoscenza dei meccanismi di cui si dice interprete. Dovrebbe semmai cercare la risposta a tale situazione nell’inerzia dei tre anni di governo del centrodestra alla Regione e nella mancata programmazione della sanità da parte della Giunta Marsilio, che fino ad oggi non ha ancora prodotto un atto, visto che gli atti di programmazione sono ancora quelli prodotti dalla Giunta di centrosinistra e sono fermi al 2018. Come sono fermi i 500 milioni di investimenti sulla rete ospedaliera che quel buon governo ha messo in cantiere e che avrebbero consentito alla centrale di prendere vita ben prima, se con l’arrivo di Marsilio non si fosse bloccato tutto il lavoro”, dura la replica dei parlamentari Pd Stefania Pezzopane e Luciano D’Alfonso, e dei consiglieri regionali Pd Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli.

“Meraviglia anche che come membro del Comitato ristretto dei Sindaci della Asl, non sappia che non si possono utilizzare le risorse senza atti di programmazione – incalzano i rappresentanti del Pd in Parlamento ed in Regione – Un’inerzia, quella della Regione guidata da Fratelli d’Italia, divenuta persino imbarazzante per l’Abruzzo, dopo i ripetuti e severi richiami da parte del Tavolo tecnico di monitoraggio della sanità. In quelle carte Biondi troverà la risposta veritiera al perché il progetto non ha visto la luce, infatti nei verbali delle riunioni di Tavolo e Comitato del 18 dicembre 2020 e poi del 20 luglio e 5 agosto scorsi è scrutto e ribadito chiaramente che: “per poter finanziare l’intervento in oggetto con risorse a valere sull’ex articolo 20 della legge 67 del 1988 è necessario che la regione Abruzzo trasmetta la relativa proposta di accordo di programma. L’adozione del documento di programmazione della rete ospedaliera è propedeutico anche all’accesso delle risorse ex articolo 20 della legge sopracitata”. Questa è la storia, che, però la destra ha cambiato, rinunciando a diversi progetti e promettendo riqualificazioni che non è ancora stato in grado di portare avanti, così come non è stato capace di fare uno straccio di programmazione in grado di attivare, come la legge prevede e a catena, tutti gli importanti investimenti della rete ospedaliera che erano stati progettati da chi li ha preceduti e che rischiano di restare fermi per tutta la consiliatura, visto che siamo nel quarto anno e non abbiamo ancora nulla di concreto sulla sanità. Di questo si deve preoccupare Biondi e su questo si dovrebbe attivare – evitando di fare polemiche boomerang come quest’ultima – perché sul territorio vengano attivati, in questa fase della pandemia, i servizi territoriali indispensabili per dare una risposta concreta alla comunità. Invece, l’inerzia che lui premia, ha prodotto solo debiti, che ci riporteranno a un commissariamento del comparto che pagheranno gli abruzzesi tutti, come l’Aquila ha pagato l’attesa di quanto previsto in questi tre anni di governo della Regione. E qualche volta si ricordi di ringraziare per tutte le ingenti risorse che, grazie al Pd ed al governo, sono arrivate all’Abruzzo per la sanità durante il governo Conte 2 e adesso con il governo Draghi”.