“Nel Defr targato Marsilio non c’è nessuna idea: niente sulle aree interne, sulla trasversalità, sulle soluzioni strutturali alla carenza idrica, sul dissesto, né sulla sanità e sul welfare, non vengono citati i Parchi, i nuclei industriali, lo sport, la cultura e il turismo, niente a parte la proroga sine die del piano sociale fatto dall’esecutivo precedente. In sostanza è un documento scritto dagli uffici senza alcun tipo di indirizzo politico e noi riteniamo che sia molto grave che nella discussione che si è avviata sul bilancio il grande assente sia la rotta della maggioranza di governo”, duro il centrosinistra in Consiglio regionale sui lavori di oggi in Commissione sul Defr.
“All’approdo in Commissione prima si sono spaccati, tant’è che alla prima seduta i consiglieri di Forza Italia hanno abbandonato l’aula; poi, nonostante il rinvio, sono arrivati in ritardo e senza aver prodotto tutti i documenti utili, che stiamo ancora attendendo – rilevano i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto – ci hanno inoltre espressamente chiesto in sede di Capigruppo, un contingentamento dei tempi causa covid e in vista delle feste, per limitare gli spostamenti, che, ci auguriamo, a documento approvato non provino a far passare come capacità di chiudere la discussione per manifesta capacità politica. Il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione non dà risposte alla comunità per il futuro e utilizza la programmazione del precedente governo regionale di centrosinistra, nel frattempo le risorse per le attività economiche, commercianti, cittadini sono ferme al palo da quasi un anno, i vaccini per l’influenza non arrivano e quelli che sono riusciti a procurarsi costeranno cifre inenarrabili, la sanità è sempre allo sbando e non dà risposte efficaci perché non esiste programmazione, se non quella del centrosinistra e un piano sanitario 2020/21 che a inizio 2021 non esiste ancora.
L’inutilità del documento è un grande peccato, perché a parte spendere le risorse del Masterplan che era lo strumento più odiato dalla destra, la stessa che oggi vi attinge a piene mani e nulla dice di cosa voglia fare dei miliardi di euro in arrivo su Recovery fund e sulla nuova programmazione europea. Risorse che presentano delle opportunità e delle criticità, perché con la tensione demografica attuale, la mancata programmazione dell’utilizzo dei 4 miliardi di fondi del Recovery si ripercuoterà sui nostri ragazzi, che non avranno nulla se non un debito memorabile nel proprio futuro dalla Regione, perché si tratta di risorse che dovremo in parte restituire e che bisogna impegnare affinché producano una crescita economica che all’Abruzzo serve per sventare questa situazione. È questo ciò che preoccupa di più delle lacune del documento, la mancanza di idee per il futuro, oltre alla programmazione per il presente”.