Si è svoltasul ponte di via Francia, la conferenza stampa sulla situazione di Fosso Grande, il maggiore canale di deflusso delle acque meteoriche della città di Pescara.  Alla conferenza congiunta Gruppo regionale PD e gruppi consiliari di centrosinistra, hanno partecipato il consigliere regionale Antonio Blasioli e i consiglieri comunali Piero Giampietro e Stefania Catalano per fare il punto sullo stato del canale e delle iniziative relative alla necessaria manutenzione e presenteranno le proprie proposte in merito.

“Un appuntamento che abbiamo voluto perché su Fosso Grande bisogna essere seri e dare informazioni e non si può fare propaganda come ormai da tempo il centrodestra fa ai vari livelli governativi – hanno riferito i consiglieri – Una serietà dovuta al fatto che Fosso Grande ha già dato prova della sua forza distruttiva e nel 2013 tante abitazioni e attività tra Pescara e Villa Raspa hanno subito danni per centinaia di migliaia di euro che hanno mandato in fumo i risparmi di una vita. Fin qui la situazione nota: vari sono stati gli appelli diretti ad evidenziare questo pericolo, che è imminente se chi deve non interviene sul canale. Non basta partecipare a un bando del Ministero dell’Interno, ex art. 1 comma 139 della legge di bilancio 2019, per dire che si è fatto il proprio dovere come si è letto in questi giorni.  Prima di tutto perché il finanziamento citato non è certo e secondo perché anche a finanziamento accolto, stiamo parlando di tempi dilatati e per di più per un progetto che non è la soluzione definitiva di cui Fosso Grande ha bisogno.

Chi ha avuto modo di leggere (pochi in verità) la delibera della giunta comunale n. 405 dello scorso 8 settembre 2020, che alleghiamo, si troverà di fronte uno studio di fattibilità scopiazzato e confuso. Ma quel che sorprende è che la Giunta del sindaco Masci approva, senza accorgersi, un progetto che comprende una documentazione relativa d un altro progetto e cioè: “Completamento della messa in sicurezza del versante collinare della Ex Cava Cetrullo di via di Sotto”. Incredibile la disattenzione e anche che al Ministero, per la partecipazione a un bando così importante, si invii un provvedimento con un allegato relativo a un altro progetto. Ma c’è di più! Semmai i fondi dovessero arrivare da questo bando, si tratta di lavori pari a un importo di 492.000 euro: troppo pochi per affrontare la soluzione definitiva con casse di espansione, salti idraulici o canali scolmatori e ciò viene svelato anche dalla relazione illustrativa allo studio di fattibilità che nella sezione dei cosiddetti Interventi previsti prevede:  1) Rimozione della vegetazione e rifiuti; 2) Riprofilatura degli argini; 3) Regolarizzazione del fondo con ciottolame di grandi dimensione; 4) Eliminazione degli scarichi abusivi; 5) Rimozione dei blocchi di calcestruzzo costituenti il vecchio alveo che va ricostruito.

La sezione degli interventi previsti, invece, rispetto al grosso problema della zona incanalata afferma che non è verificabile nel breve e lungo periodo. Nulla viene disposto, neanche in termini di mera previsione, per la realizzazione di salti idraulici prima del Ponte di via Francia, utili per diminuire la velocità dell’acqua, né per la realizzazione di una vasca di espansione per evitare che quel mare d’acqua faccia di nuovo danno.

In definitiva l’unico rimedio che si pone rispetto a una situazione esplosiva è la partecipazione ad un bando per un progetto che neanche questa volta risolverà il problema definitivamente – avverte il consigliere Blasioli –  Riteniamo ed auspichiamo un intervento studiato, serio e di un importo cospicuo e superiore al milione di euro, prima ancora, uno studio idraulico serio che indichi come agire ed entrambi questi interventi non possono ricadere sulle finanze minimali dei Comuni. A una prima parte dell’intervento lo ha fatto la Regione nel 2017, con l’amministrazione di centrosinistra anche in Comune. All’epoca si è provveduto al rifacimento delle sponde che erano interamente crollate e che ostruivano il letto del fosso. Ora di deve proseguire su quella strada, con lo stanziamento di oltre 1 milione di euro affinché diventino praticabili tutte le soluzioni strutturali studiate e spetta alla Regione dare una mano, la stessa Regione che questa settimana ha riconosciuto un debito fuori bilancio di 1.200.000 per il ritiro del Napoli calcio”.

“Siamo dinanzi ad un fosso che è tale solo di nome – afferma il capogruppo Pd in Consiglio Comunale Piero Giampietro – ma che, in caso di condizioni atmosferiche avverse, potrebbe assumere sembianze e proporzioni di un fiume capace di travolgere e fare danni com’è già accaduto e vogliamo che le famiglie che ad ogni pioggia tremano per quello che potrebbe verificarsi, guardino al futuro con la speranza di una soluzione definitiva che ad oggi manca”.

Dello stesso avviso la consigliera Catalano: “Abbiamo registrato che ieri con una variazione di bilancio il Comune di Pescara ha introitato la somma di 60.000 euro. Dalla regione per la pulizia del Fosso. Non è un intervento che da soluzione definitiva, tra qualche mese dall’esecuzione dei lavori ci troveremo ad affrontare gli stessi problemi di oggi, mentre sconvolge che ad 11 mesi di distanza dallo stanziamento regionale, neanche la pulizia sia ancora partita”.