Il comunicato con cui il sindaco di Montorio al Vomano ha spiegato alla cittadinanza le ragioni che lo hanno indotto a sospendere le attività didattiche nelle scuole del comune ci indigna e ci preoccupa. Il sindaco, nell’assumere, peraltro tardivamente, un provvedimento che nella situazione che sta vivendo in questi giorni Montorio e nell’assenza di un’efficace strategia di contenimento del contagio si configura come un atto di puro buon senso, ha dichiarato sulla pagina Facebook del Comune di Montorio e in comunicati inoltrati alla stampa locale che la sua decisione non è motivata dal rischio sanitario, poiché a suo dire quest’ultimo non sussiste. Secondo Altitonante “i contagi non sono avvenuti all’interno dei plessi”, ma ci sarebbero da segnalare “criticità organizzative che hanno messo in crisi il sistema scolastico”. Tali criticità organizzative sarebbero da ascrivere, secondo il sindaco, al fatto che la Dirigenza si sarebbe “trovata impreparata a fronteggiare una diversa gestione, seguendo le nuove indicazioni operative e i recenti protocolli anti-Covid”.

Le dichiarazioni del sindaco impongono alcune considerazioni.

1. I problemi organizzativi in una scuola che conta 49 soggetti positivi tra alunni e docenti (44 alunni e 5 docenti) e numerose classi e docenti in quarantena, qualora si siano verificati, sono naturali e conseguenti alla decisione del sindaco di non sospendere le attività didattiche. Non sembra insomma che si possa ragionevolmente affermare che il problema sanitario non sussista.

Perché gli altri sindaci hanno chiuso le scuole con meno contagi?

2. Poco fondata appare inoltre l’affermazione secondo cui l’ambiente scolastico è immune dai contagi. Mancano infatti chiare evidenze scientifiche a supporto di una tale tesi. Peraltro, in una comunità piccola come quella montoriese, assume scarso rilievo stabilire le direzioni del contagio: che siano i bambini a contagiare i grandi o viceversa resta il fatto che il virus, a scuole aperte, viene favorito nella sua circolazione e diffusione.

Se avesse chiuso la scuola con celerità avrebbe forse interrotto la catena del contagio?

3. Le parole di Altitonante colpiscono con gratuita e strumentale durezza la professoressa Magno, che, ricordiamolo, dirige con serietà e competenza le nostre scuole da quasi un decennio, mirando chiaramente con le sue parole a lederne l’immagine professionale agli occhi della cittadinanza montoriese. Durante il lockdown di marzo la scuola di Montorio è stata tra le prime ad attivare la didattica a distanza riuscendo a gestire efficacemente l’emergenza.

4. Nei suoi comunicati il sindaco non pare aver indicato una concreta strategia per uscire dallo stato emergenziale in cui il paese è piombato. Sembra anzi continuare imperterrito a effondere un ottimismo che sa tanto di superficialità e avventurismo amministrativo.

Alla luce di tali considerazioni, il PD montoriese esprime indignazione per il trattamento violento riservato alla Magno in una questione e in un contesto che nulla hanno a che fare con la normale dialettica politica e con il ruolo di membro dell’opposizione dalla stessa ricoperto. Verrebbe da pensare che con il sindaco abbiamo importato la macchina del fango. Non amiamo le polemiche, esprimiamo semplicemente la viva preoccupazione per la situazione che il paese sta vivendo, situazione che non ci pare sia adeguatamente fronteggiata dal sindaco, come dimostrato chiaramente dalla tardiva chiusura delle scuole e dalla tendenziosità della sua narrazione pubblica, che non si fa scrupolo di piegare fatti e dati per sostenere una posizione che ha tutta l’aria di essere puramente ideologica e che temiamo non aiuterà a fermare il contagio.

Tre giorni di chiusura non risolvono il problema. Per interrompere la catena del virus, con il necessario tracciamento, sarebbe opportuno un periodo maggiore di stop. Le chiediamo meno propaganda e vero dialogo con le parti in causa, dal canto suo, il Partito Democratico, conferma la piena disponibilità a collaborare per il bene della collettività.

Circolo PD Montorio Al Vomano