Con un comunicato stampa del Circolo del Pd di Sulmona, nel luglio 2019 chiedevamo alla sindaca se fosse vero che alla società Connettitalia Spa, con determina dirigenziale n. 182 del 12 settembre 2018, fossero stati affidati servizi per un totale di 45 mila euro NELLO STESSO GIORNO in cui Alessio Di Masci, figlio del consigliere comunale Bruno di Masci, nominava amministratore unico se stesso.

Non abbiamo mai ricevuto risposte dalla sindaca, ma in compenso una querela dal Di Masci jr nei confronti del nostro segretario provinciale Francesco Piacente, all’epoca commissario del circolo, difeso nel giudizio dagli avv.ti Chiara Di Felice e Fernando Romano, per avere denigrato la sua figura “accusandolo di fatti a lui non riconducibili”. 
La procura chiedeva l’archiviazione ma il Di Masci jr proponeva opposizione.

Il 28 ottobre il GIP del Tribunale di Sulmona ha definitivamente chiuso la vicenda rigettando l’opposizione all’archiviazione e ritenendo che:“il diritto di critica riveste necessariamente connotazioni soggettive ed opinabili quando si svolge in ambito politico, in cui risulta preminente l’interesse generale al libero svolgimento della vita democratica” e che “è necessario che venga esercitato entro limiti precisi individuati essenzialmente nel limite dell’interesse pubblico alla conoscenza di fatti ed opinioni, nel limite della continenza espressiva e in quello della verità dei fatti ….” Ed ancora “ una volta riconosciuto il ricorrere alla polemica politica ed esclusa la sussistenza di ostilità e del gratuito attacco personale è evidente che la condotta non può dirsi penalmente rilevante”

Conclude perciò, dopo aver rilevato “l’accertamento della verità dei fatti (il Di masci era effettivamente proprietario ed amministratore delegato di Connettitalia spa al momento dell’approvazione della delibera) e il linguaggio non offensivo”, escludendo la sussistenza del reato di diffamazione, rigettando l’opposizione ed archiviando il procedimento. Sappiamo bene che esercitare il diritto di critica politica per ristabilire delle verità proprio al fine di del libero svolgimento della vita democratica della città può comportare che chi si sente scoperto reagisca in maniera scomposta, ma siamo convinti che anche questo debba essere il nostro ruolo che continueremo ad esercitare anche per quelli che non sono “figli di” e che per avere un reddito sono costretti a lasciare la città.

A loro dedichiamo questa archiviazione, promettendo di impegnarci costantemente per sradicare queste modalità inaccettabile di gestione della cosa pubblica e ristabilire il corretto agire politico.

Il Segretario PD provinciale Francesco Piacente
Il Circolo PD di Sulmona