Siamo contenti per la posa della prima pietra per il restauro dell’ex asilo di viale Duca degli Abruzzi, che diventerà centro aggregativo per giovani e anziani. Durante la cerimonia, però, l’assessore regionale Guido Liris ha comunicato dettagli errati, diffusi poi anche dal sindaco Biondi, sull’iter che ha portato a questo risultato. In particolare, Liris ha attribuito il merito di questo risultato esclusivamente al governo regionale Chiodi, nello specifico all’allora assessore Paolo Gatti e a sé stesso in qualità di assessore provinciale, come se negli anni dal 2012 ad oggi tutto fosse rimasto fermo. Con onestà intellettuale, bisogna riconoscere il merito anzitutto alle associazioni e ai giovani che hanno animato l’edificio negli anni più bui della storia recente della città, caratterizzandolo come spazio di aggregazione quando più se ne sentiva il bisogno; proprio quelle associazioni sono state sempre avversate dall’allora Popolo delle Libertà, di cui anche Liris era rappresentante, che ne chiedeva lo sgombero immediato, arrivando addirittura ad accusare l’allora sindaco Cialente e l’ex assessore Pezzopane di abuso d’ufficio e a presentare esposti alla Procura della Repubblica. L’ostilità del centrodestra verso quelle associazioni che in questi anni hanno promosso l’aggregazione giovanile è evidente anche nei confronti dell’esperienza di Casematte. Liris dovrebbe poi ammettere che il governo regionale di centrodestra non ha mai indicato come spendere i fondi Meloni, oggi finalmente destinati all’ex asilo: nonostante le varie proposte presentate all’epoca dal Comune dell’Aquila per realizzare un centro aggregativo, l’assessore Gatti si limitò semplicemente a fare ostruzionismo, con l’idea di trasformarli in finanziamenti da destinare a pioggia alle associazioni giovanili. Lo sblocco di quei fondi è arrivato solo con il governo regionale di centrosinistra. Nel 2014 presi parte insieme al sindaco Cialente, all’ex assessore comunale Moroni e all’ex assessore regionale Sclocco a un incontro pubblico con le associazioni giovanili della città e fu lì che si arrivò alla decisione di destinare questa somma al progetto dell’asilo occupato. Quanto all’altra parte del finanziamento, costituito dalle donazioni dei pensionati di tutta Italia riuniti nello SPI CGIL, ricordo che fui io stessa ad andare a Roma insieme all’ex segretaria regionale, Loretta Del Papa, per incontrare la presidente nazionale del sindacato, Carla Cantone, e andare insieme dal notaio a firmare la convenzione; ricordo bene quei momenti perché tornai all’Aquila a notte fonda e chiesi al dirigente del bilancio del Comune di aspettarmi sveglio per versare l’assegno nelle casse comunali. Sicuramente è giusto riconoscere all’attuale amministrazione comunale di aver concluso il procedimento amministrativo avviato dal precedente esecutivo e che ha consentito la posa della prima pietra del cantiere, ma un’operazione verità sull’iter che ha portato a questo traguardo è altrettanto doverosa. A questo punto speriamo che la ricostruzione proceda senza intoppi e che l’edificio possa dare presto una qualificazione attrattiva all’area, grazie anche alla vicinanza con l’università. Auspichiamo infine che il Comune identifichi un altro stabile da destinare ad asilo, visto che il centro storico ne è attualmente sprovvisto e che l’asilo nido ospitato lì fino al terremoto si trova tuttora all’interno di un Musp.

Emanuela Di Giovambattista – segretario PD L’Aquila