“L’Abruzzo non può permettersi di perdere i vantaggi che arrivano da riconoscimento del Corridoio Europeo trasversale intermodale Tirreno-Adriatico, che darà al territorio nuove infrastrutture e servizi, la Regione si rimbocchi le maniche e intraprenda ogni azione politica e amministrativa capace di portare l’Abruzzo dentro la rete comunitaria Ten-T”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci che sull’argomento ha presentato una risoluzione insieme alla capogruppo del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi per stimolare tempi e iniziative.
“Non possiamo aspettare oltre per sviluppare iter di interventi necessari alla nostra regione per crescere e creare sviluppo e lavoro, a partire dagli ambiti portuali a cui le infrastrutture sono naturalmente collegati – sottolinea Paolucci – Il corridoio Tirreno Adriatico per mezzo della diramazione del Corridoio Mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Pescara-Ortona-Ploce, insieme con il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico da Ravenna a Brindisi, è un’occasione di sviluppo ulteriore, da coniugare per tempi e iniziative anche con la Zona Economica Speciale istituita dal ministero per il Sud il giugno scorso. Stiamo parlando di strumenti concreti, fondamentali per il rilancio di tutta l’economia locale provatissima dal Covid e del suo tessuto produttivo. Strumenti a cui il centrosinistra ha sempre creduto e che sono stati il centro dell’azione amministrativa della precedente giunta regionale, grazie al lavoro della quale oggi sarà possibile costruire un nuovo modello di sviluppo che ha come orizzonte l’Europa e i suoi vettori. Ma la Regione deve agire, puntando sulla trasversalità come iniziativa strategica e potendo contare su risorse nazionali, europee e su quelle che arriveranno sui territori con il recovery plan.
Per questo abbiamo voluto amplificare nella risoluzione l’invito al presidente Marsilio a intraprendere ogni azione politica ed amministrativa volta ad attivare questi strumenti. Non solo è necessario che nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza sia prevista la realizzazione di un progetto di trasformazione della linea ferroviaria Roma-Pescara che abbia le caratteristiche di una linea ferroviaria intermodale (tra i porti di Civitavecchia e Ortona) ad Alta Capacità, per il trasporto di persone e merci, secondo gli standard europei: è una linea su cui il governo si è già detto disponibile ad agire, serve solo l’azione. Così pure come è fondamentale che nel Piano sia previsto il completamento del Porto di Ortona (porto di interesse nazionale e di riferimento della ZES e del corridoio trasversale Tirreno-Adriatico) con i relativi collegamenti viari e ferroviari e le opere di banchinamento e dragaggio in cui questa giunta ha detto di credere, nonostante il definanziamento delle risorse che il centrosinistra aveva previsto con il Masterplan.
Non si può perdere altro tempo: per agevolare queste opportunità e creare una base di lavoro concreta che punti alla concretizzazione del corridoio Tirreno Adriatico, riteniamo indispensabile anche che la Regione si attivi presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il passaggio dei porti di Pescara e Ortona dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centrale a quella del Mare Tirreno centro-settentrionale (D.lgs. 169 art.6 2bis lett.B). Si tratta di un passaggio strategico, in quanto favorirebbe un ordinato ed efficiente sviluppo del traffico merci tra i Porti Laziali e quelli Abruzzesi e perché darebbe maggiore valore, presso la Commissione Europea, alla richiesta di riconoscimento di un Corridoio Trasversale Tirreno-Adriatico”.