La gestione della vertenza lavorativa del personale appartenente al Corpo di polizia Municipale, è l’ultima paradossale disavventura amministrativa, in ordine di tempo, di questa Giunta maldestramente guidata da una sindaca allo sbando. Quella della polizia locale di Sulmona sarebbe una vicenda degna di un copione da “cinepanettone”, se non fosse che parliamo di un servizio essenziale per l’ordinato svolgimento della vita di una intera comunità, dei cui risvolti, appunto, ne paghiamo le conseguenze tutti noi cittadini. Piena solidarietà, dunque, a questi lavoratori che non ci stancheremo mai di apprezzare per l’impegno profuso nell’adempimento dei compiti istituzionali pur nelle condizioni di disagio che oggi denunciano con forza. Ma, a partire dalla non meglio definita figura apicale del Comandante (a quando un concorso?), col rischio di incorrere in antichi costosissimi errori, per finire ad una attuale gestione della materia a dir poco sconclusionata, non possiamo esimerci da qualche ulteriore considerazione. Si è provveduto nei mesi scorsi ad un corposo incremento di personale sulla base, crediamo, di valutazioni di necessità del tutto condivisibili. La presenza sul territorio di Vigili Urbani assicura presidi di sicurezza e di ordinato svolgimento della vita sociale che sicuramente rientra tra i compiti fondamentali di una buona Amministrazione. La domanda quindi è: nel momento in cui si è bandito il relativo concorso con la scontata successiva assunzione dei vincitori, non è stato previsto in bilancio la somma occorrente a garantire le necessità derivanti da predette assunzioni? Divise, Straordinari, Addestramento e quant’altro necessario a garantire l’efficienza del settore? La nomina di un Assessore al ramo, ormai vacante da diverse settimane, aiuterebbe a sbrogliare la matassa, e in generale a gestire con maggiore attenzione le problematiche del Personale in forza al Comune? Sono osservazioni banali che non meriterebbero neanche di essere sollevate in condizioni di normalità. Ma ormai siamo abituati a di tutto e di più. Dal fallimento del consigliere comunale e provinciale – autoproclamatosi statista incompreso e perciò indenne da critiche- per la mancata riapertura dell’Istituto Morandi-Di Nino che ritiene che basta scusarsi, all’ineffabile super assessore Zavarella che dava assicurazioni della imminente cantierizzazione (settembre) dei lavori previsti per il Liceo classico Ovidio che, ne siamo certi, di fronte allo stallo in cui continua a versare l’opera, inventerà qualche altra storiella, buona per i più sprovveduti, pur di non ammettere che non sa che pesci prendere. Quando basterebbe confessare che si sono persi altri quattro anni per affrontare seriamente il problema ed avanzare proposte concrete per la sua soluzione. Con una supponenza di cui, secondo loro, non bisogna neanche azzardarsi a chiedere conto, come compete ad una forza politica di opposizione. L’unica vera consolazione in questo mare magnum di inefficienze ed incompetenze varie è che ogni giorno di sofferenza che passa ci avvicina sempre più alla liberazione da cotanta iattura.
Il circolo PD di Sulmona