È di qualche giorno fa la notizia dell’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente del progetto definitivo per la realizzazione della nuova linea in cavo interrato Pettino – Torrione in sostituzione dell’attuale elettrodotto. Una bellissima notizia che consentirà di liberare interi quartieri dall’ingombrante infrastruttura aerea.
Ettari di territorio che sarebbe un clamoroso errore destinare a nuova edificabilità rispetto alla grandissima opportunità di riconversione urbana che questo intervento offre. Basta seguire infatti il tracciato oggetto dell’intervento per scoprire come lo stesso colleghi, incredibilmente, gran parte delle scuole aquilane: dai MUSP di Via Figara, infatti, passando per il Liceo Cotugno, fiancheggiando la futura primaria di Santa Barbara – San Sisto e proseguendo per l’IPSIASAR, il tragitto costeggia la scuola primaria di San Francesco prima di giungere a Colle Sapone, il più grande polo scolastico cittadino destinato in prospettiva a crescere ancora con la ricollocazione di altri istituti all’interno della caserma Rossi. Una fortunata casualità che offre l’incredibile possibilità di realizzare su quel tracciato una lunga pista ciclabile dedicata alla mobilità scolastica. Parliamo di un’infrastruttura che, attraversando i quartieri più popolosi della città e intercettando di conseguenza migliaia di studenti, rivoluzionerebbe la mobilità cittadina, decongestionando le principali arterie cittadine dal traffico collegato e cambiando anche l’organizzazione quotidiana di molte famiglie, liberandole dall’impegno di portare e riprendere i propri figli da scuola. Sarebbe tra l’altro importante proseguire l’interramento dei cavi in direzione Ovest, fino a Cansatessa, dove sempre per un fortuito caso del destino parte dell’elettrodotto coincide con la linea tagliafuoco realizzata durante i recenti incendi che hanno interessato Monte Pettino e Cansatessa, completando così la ciclabile indicata a servizio di alcuni dei quartieri più popolosi ma meno serviti della città.
Un ragionamento, quello che pongo all’attenzione dell’opinione pubblica cittadina, che andrebbe calato in un processo più ampio, su cui moltissime amministrazioni di tutto il mondo stanno lavorando da tempo, di rivoluzione complessiva del sistema di mobilità urbano che guardi con coraggio, già oggi, ad una città post-macchine, ovvero ad una città più sostenibile ma anche più equa ed accessibile, che consenta a tutti di avere spazi in cui potersi muovere e promuova lo sviluppo di servizi essenziali di prossimità. A dimostrare l’esigenza di un necessario cambio culturale sono i dati che emergono dal rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente che colloca la nostra città amaramente in testa alla classifica italiana per numero di auto in relazione agli abitanti e nelle ultime posizioni per metri equivalenti di piste ciclabili ogni cento abitanti.
Rivendico con orgoglio di essere stato componente dell’amministrazione cittadina che con lungimiranza decise di stanziare somme del bilancio comunale per gli incentivi all’acquisto delle bici a pedalata assistita, grazie ai quali oggi molti cittadini hanno sposato l’idea e preso l’abitudine di spostarsi quotidianamente in bici. Pensiamo cosa accadrebbe avendo a disposizione corridoi ciclabili che attraversano la città.
Il capogruppo del PD in Consiglio comunale
Stefano Palumbo