Vero che la campagna elettorale consente, un po’ come avviene in teatro, una certa “libertà interpretativa” dei fatti, ma logica vuole che si segua, almeno, un copione comprensibile. La recita che, dal palco dei suoi comizi, il candidato Fabio Altitonante sta mettendo in scena, è invece francamente incomprensibile, al punto di diventare paradossale.
Accusare, infatti, il Pd di essere portatore di litigiosità, significa fingere di non essere la dichiarata continuità di un’amministrazione di Centrodestra che, nell’ultima esperienza amministrativa, ha costretto Montorio e i montoriesi a subire il balletto triste dei dissapori altalenanti, delle scissioni manifeste, delle litigate ad ogni occasione, fino all’inevitabile conclusione di un governo che nulla ha fatto per il bene della città e al quale si deve il “merito” di aver reso davvero Montorio “una città distruttra”.
Il Pd, al contrario, può sventolare con orgoglio la bandiera della sana amministrazione, che ha regalato a Montorio anni di crescita e di sviluppo e anche oggi, nel presentarsi a questo nuovo appuntamento elettorale, lo fa con la forza delle idee, con un progetto di rinascita e aggregando forze civiche e associazionismo locale.
Le scelte dei singoli, non sono espressione di una litigiosità del Pd, ma il segno di quella nuova politica trasversalmente nociva, che confonde i valori e gli elettori. E lo dovrebbe sapere fin troppo bene lo stresso Altitonante che – a proposito di litigiosità – a due giorni dalla sua presentazione ha incassato il mancato appoggio di Fratelli d’Italie e Lega.
Il Pd non litiga, ma propone soluzioni, idee e progetti per la rinascita di una cittadina meravigliosa, ancora offesa da un terremoto che l’ultima amministrazione di Centrodeatra, della quale Altitonante si dichiara erede, ha colpevolmente dimenticato, impegnata com’era nella gestione delle sue baruffe interne.
Manola Di Pasquale
Presidente Pd Abruzzo