Se è imperdonabile il ritardo mostruoso accumulato dalla Gran Sasso Acqua nell’esecuzione dei lavori del tunnel dei sottoservizi, è inaccettabile che lo stesso si trasformi in un ostacolo per la realizzazione di altre infrastrutture. Una vicenda paradossale se si pensa che a rischiare di pagarne le conseguenze è un’opera fondamentale per lo sviluppo della nostra città, ovvero la posa della fibra ottica per la realizzazione della rete in banda ultralarga che, non potendo passare all’interno di un tunnel che ancora non c’è, non può certo aspettare i tempi biblici della GSA.

È quanto sta accadendo lungo via XX Settembre, alla villa comunale e in altre zone della città dove i lavori affidati ad Open Fiber si sono bloccati a causa dei pareri condizionati della GSA per i nulla osta che, come da convenzione stipulata nel 2017, vanno rilasciati dal Comune dell’Aquila. La conseguenza è che circa 2.500 utenze rischiano di rimanere tagliate fuori, chissà per quanti anni ancora, da un servizio di connessione ultraveloce divenuto ormai fondamentale sia in ambito domestico sia per qualsiasi attività. Un rischio che va assolutamente scongiurato attraverso un’opera di mediazione e di pianificazione di cui l’ente comunale deve farsi immediatamente carico.

Vale la pena inoltre sottolineare come la convenzione stipulata tra Open Fiber e Comune dell’Aquila della durata di 3 anni, e dunque in scadenza già a novembre dell’anno corrente, preveda all’art.11 l’impegno da parte della società di telecomunicazioni alla realizzazione di 50 connessioni presso scuole, uffici o immobili di proprietà comunale che però il Comune non si preoccupa ancora di indicare.

Spiace segnalare, ancora una volta, l’inerzia ormai letargica del presidente della commissione territorio Luca Rocci che, su un argomento così importante, ad oltre un mese dalla mia richiesta di convocazione di una commessione da dedicare all’argomento, nulla ha fatto.

 

Il capogruppo del PD in Consiglio comunale all’Aquila
Stefano Palumbo