A margine dell’esito del “Comitato di Indirizzo e Controllo” del COGESA, delle esternazioni che ancora una volta abbiamo dovuto registrare sui social da parte dell’ex assessore regionale, gran cerimoniere (per il momento) delle alchimie di composizione degli assetti di Enti dove poter  esercitare il suo nefasto potere clientelare, qualche riflessione di verità va fatta. Preso atto che il bilancio consuntivo che doveva essere presentato a giugno, vedrà la luce – sempre che rispondano al vero le affermazioni dell’assessore al ramo Mariani – ad ottobre inoltrato con un ritardo mai riscontrato nella non breve vita di questa “Partecipata”, nel corso della riunione sul “controllo Analogo” nessun chiarimento è emerso, a quanto è dato di sapere, su una “gestione Margiotta” che ad essere benevoli potremmo definire opaca, con zone d’ombra che nessuno dei partecipanti si è preoccupato di diradare. Anzi, apprendiamo dai resoconti di stampa che l’assessore Mariani ha rassicurato sul gran lavoro fatto su quel benedetto “consuntivo”, quasi fosse organico all’Ente, un consulente aggiunto e non un “controllore” come la legge prescrive, che avrebbe dovuto fare, infatti, le pulci all’Amministratore Unico responsabile dell’estensione del documento. E già questo la dice lunga sulla commistione di ruoli e funzioni che in qualsiasi altro normale  contesto, farebbe scattare non una , ma mille riserve sulla vicenda in generale. Ma quello che più sorprende è come, a distanza di alcune settimane, quegli stessi soci che avevano confermato all’unanimità L’Avv.to Margiotta a capo della società, con una giravolta a trecentosessanta gradi, ne hanno chiesto praticamente la defenestrazione optando per un organo di governo della stessa, non più monocratico ma  collegiale, la cui composizione verrà necessariamente stabilita dopo l’approvazione del bilancio. Il tutto, dietro la foglia di fico di una necessità di “pacificazione” che, a dirla tutta, solo la Casini si ostina ancora a sostenerne la necessità, all’uopo addestrata. Dove fosse uno stato di guerra al Cogesa, dove l’A. U. ha fatto e disfatto a piacimento disponendo di maggioranze imbarazzanti in Assemblea – tanto da potersi permettere l’edizione di una costosissima rivista autocelebrativa distribuita in città gratis ( a spese del contribuente, ovviamente) senza che nessuno dei soci abbia mai sollevato qualche timida obiezione – nessuno finora è riuscito a spiegare. Cosa aggiungere a questa saga del nostro intemerato, infaticabile ex assessore – sempre quello delle 35 delibere in 5 anni al modestissimo costo di 650.000 € – , se non che ci tocca assistere anche alle capriole della sua consorte, consigliera regionale rifiutata da tutte le “famiglie” politiche, che si ostina a spararle grosse nei confronti della Giunta regionale di centrodestra che continua  a tagliare fondi a Sulmona? Ma possibile che non le venga mai in mente che con il Presidente Marsilio si è presentata proprio lei – nonostante fosse stata fortemente osteggiata da tutto il centrodestra – contribuendo con il suo ineguagliabile consorte a far eleggere questa tanto vituperata Giunta Regionale? Un po’ di sano pudore, ogni tanto, non guasterebbe neanche alla coppia più “ballerina” di questa povera Valle.

 

Il circolo PD di Sulmona