Dopo quasi 2 anni dalla chiusura dell’impianto di Verdeaqua, come nel gioco dell’oca, si torna dunque al punto di partenza. Non ci voleva un oracolo per immaginare l’esito di una decisione folle. Ricordo bene le rassicurazioni dell’allora assessore Piccinini alle nostre profetiche preoccupazioni: tempi brevissimi per la gara della nuova gestione e riapertura a settembre, del 2019. È andata invece diversamente con i fatti a dimostrare come la piscina non riaprirà neanche a settembre di quest’anno, chissà se a quello del prossimo.
Intanto il tempo scorre inesorabile per i dipendenti, di cui solo una parte ha potuto accedere all’indennità mensile di disoccupazione, ridotta ormai a qualche centinaio di euro e sempre più vicina alla scadenza. Per gli altri neanche quella.
L’impianto è ormai sommerso all’esterno dalle erbacce ed è facile immaginare in quali condizioni versa al suo interno. Chiederò a tal proposito la convocazione di una commissione ad hoc sul posto per consentire ai consiglieri comunali di constatare personalmente il degrado provocato da due anni di abbandono.
Il tutto poteva essere evitato con un intervento del Comune in somma urgenza di qualche centinaio di migliaia di euro e un affidamento temporaneo della gestione nelle more della procedura definitiva. Chi ha scelto un’altra strada, con le disastrose conseguenze che oggi vediamo, è chiamato ad assumersene la responsabilità nei confronti della città, privata di un impianto sportivo così importante solo per la testardaggine di un’amministrazione refrattaria a qualsiasi consiglio da parte dell’opposizione. Altro che i generici buoni risultati che oggi qualcuno rivendica nel tentativo di ricompattare una maggioranza ridotta a brandelli, aveva ragione il capogruppo della Lega, qui c’è solo da vergognarsi.
Il capogruppo del PD in Consiglio comunale – Stefano Palumbo