Fissata la riunione del “Comitato di indirizzo strategico e di Controllo” del COGESA, come abbiamo avuto modo di verificare visionando la relativa comunicazione, viene spontaneo chiedersi, rinnovando la richiesta alla Sindaca di Sulmona -nonostante i suoi colpevoli silenzi –: COSA STA SUCCEDENDO AL COGESA?? La curiosità, per così dire, viene rafforzata dal testo dell’O.d G. che recita testualmente “Funzionamento ed Organizzazione dell’Organo Amministrativo”. Sembrerebbe che, rimosse tutte le problematiche che in questi ultimi mesi della gestione Margiotta hanno assillato l’Ente:
– Mancata approvazione del Bilancio;
– Sequestro della stazione ecologica;
– Intervento del NOE,
ci si stia preoccupando unicamente di ridefinire le modalità di gestione di questa importantissima “partecipata”, passando da un Organo monocratico – l’Amministratore Unico – ad un altro collegiale, con la nomina di un CDA ed un Presidente. Magari sostituendo l’attuale amministratore, divenuto fin troppo ingombrante, e probabilmente poco funzionale alle esigenze di una campagna elettorale in vista delle ormai prossime amministrative, secondo i desiderata dell’ex assessore regionale al lavoro. Con ciò tentando solo di garantirsi la continuità, nascondendo la polvere delle indagini sotto il tappeto. Insomma una operazione di “maquillage” messa in piedi in fretta e furia per occultare magagne e disfunzioni di ogni tipo delle quali, invece di fare pubblica ammenda, si prova a propagandarle come peccati veniali, autoassolvendosi con uno pseudorinnovamento in senso democratico. In quest’ottica si auspicherebbe il coinvolgimento delle rappresentanze politiche del territorio, in una sorta di bagno salvifico che tutto monda e rinvigorisce. Premesso che come forza politica da sempre attenta alla “questione morale” come cifra di un agire politico esclusivamente volto all’interesse della collettività, non avremmo nulla da condividere con metodologie di gestione di una società pubblica chiaramente volta a coltivare sistemi di potere clientelare di volta in volta usato per acquisire vantaggi di gruppi o persone ben determinate, chiediamo che si faccia chiarezza sulla gestione di questi anni chiedendo conto all’Amministratore Unico delle sue responsabilità. Posto che stiamo parlando, allo stato dell’arte, di un plurindagato che con un rigurgito di dignità dovrebbe dichiarare il fallimento della sua gestione e dimettersi, invece di farsi usare per promettere concorsi ad orologeria. Secondo un costume che si è andato affermando in questi ultimi anni di Amministratori della Cosa Pubblica che, invece di agire in piena autonomia, sono lì ad assecondare le volontà dei vari burattinai di turno. Così come pretendiamo spiegazioni da una Sindaca che, in qualità di Presidente del Comitato di indirizzo e controllo della società come maggior azionista della stessa, quale indirizzo di gestione abbia contribuito a formare, unitamente agli altri sindaci componenti il comitato, e quale controllo abbia effettuato sui risultati conseguiti in questi anni. L’ostinato silenzio in cui ha inteso trincerarsi finora la sig.ra Casini non è più tollerabile. Il dovere istituzionale, oltre che morale, le impone l’obbligo di una tempestiva informativa ai cittadini di Sulmona, su un tema come quello della gestione dei rifiuti in cui non sono ammesse amnesie o, peggio, pericolose connivenze che potrebbero comportare danni irreparabili alla collettività.
Il circolo Pd di Sulmona