La deputata Stefania Pezzopane dichiara: “Si discute del Parco Regionale Sirente Velino e si parla di riduzione dei suoi confini, la regione ha assunto già una delibera in tal senso, ma nel frattempo il Parco è commissariato da anni, svuotato di risorse, senza Piano del Parco e privo del Piano socio economico. Così non va. Ho sottoscritto convintamente la petizione online delle associazioni ambientaliste ed aderisco alla mobilitazione a tutela del Parco.  Il Parco Sirente Velino deve uscire dal commissariamento, vanno ripristinati gli organi democratici coinvolgendo sindaci, associazioni, competenze, va poi approvato il Piano del Parco ed il Piano Socio economico e vanno richiesti alla regione adeguati finanziamenti per il suo rilancio. Si trovano soldi per tutto in Regione, per fare cartoni animati ed ospitare il Napoli Calcio. Ma il Parco Sirente è invece abbandonato. Va previsto un piano straordinario di supporto per questi territori di Parco, peraltro ancora in piena crisi post terremoto. Nel Recovery Plan, ambiente ed aree protette, saranno protagonisti. Ed il Sirente Velino può starci a pieno titolo. Per un altro impegno con Anpi, in ricordo del compagno Mimmo Bafile, non potrò partecipare fisicamente, ma aderisco al sit-in delle associazioni. Il progetto APE-Appennino parco d’Europa nacque 25 anni fa ed il suo lancio avvenne a L’Aquila, promosso dalla Regione Abruzzo in cui rivestivo il ruolo di Assessore Regionale ai Parchi, da Legambiente e tanti altri. Quel progetto mantiene ancora integra la sua visione di futuro e rimane salda la sue strategia di conservazione della natura e di sviluppo territoriale sostenibile. Il nostro Appennino può conquistare attenzione europea, grazie ad una nuova centralità della montagna sollecitata dalla grave crisi climatica e grazie all’affermarsi di una nuova contemporaneità fatta di digitale, riscoperta dei borghi, filiere forestali e agroalimentari, desiderio di salute, di spazi ampi, di vita sana, nel segno della sostenibilità. Ripartiamo da grandi idee, e forse risolveremo anche quei contrasti nei territori che, se non gestiti, portano a soluzioni estreme, sbagliate,  che ci riportano indietro”.