Rimandato a settembre, come si diceva un tempo, l’ex sottosegretario leghista alla giustizia MORRONE, ieri anche a Sulmona, in Tribunale e presso il Carcere, in pellegrinaggio alla ricerca del voto perduto. Rimandato perché l’aver rivestito ruoli istituzionali e di responsabilità, come gli è capitato nostro malgrado, avrebbe dovuto suggerirgli un uso più accurato della memoria e della parola e, soprattutto, uno studio più approfondito dell’argomento. A proposito di memoria è quindi opportuno ricordare al leghista Morrone, ma anche agli altri leghisti del sud dell’Abruzzo che ieri lo hanno accompagnato, che la riforma delle geografia giudiziaria non è stata fatta dal Partito Democratico o da Orlando quando è stato ministro, ma è stata il frutto malato lasciatoci in eredità dal Governo Berlusconi, di cui la Lega era parte fondante ed integrante, con la legge di conversione del DL 13.08.2011 n. 138.
L’anno successivo, purtroppo, avrebbe fatto il resto il Ministro Paola Severino del Governo Monti con i decreti attuativi.
A proposito di memoria, inoltre, è opportuno ricordare al leghista MORRONE, ma anche agli altri leghisti del sud dell’Abruzzo che ieri lo hanno accompagnato, che la giustizia è, e deve restare come Costituzione dice, un servizio di stretta competenza dello Stato pure con riferimento alla parte relativa alle spese necessarie che ne devono garantirne efficacia ed effettività, conseguendone che il compito di salvaguardia dei nostri Tribunali, e dei relativi presidi cui è demandata per legge la sicurezza sul territorio,  non può e non deve essere lasciato, come suggerisce la Lega abruzzese con la recente sconsiderata proposta di legge regionale, al buon cuore e alla finanza, già stremata, degli Enti Locali.
Il Circolo PD di Sulmona