Con il sopralluogo di sabato da parte della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, il recupero dell’antico organo ospitato dall’abside del Duomo di San Valentino in Abruzzo Citeriore fa un altro passo avanti. In loco, oltre al consigliere regionale Antonio Blasioli, erano presenti l’architetto Giuseppe Di Girolamo per la Soprintendenza, il progettista della riqualificazione del Duomo Francesco Montazzoli, il sindaco e il vicesindaco della cittadina, Antonio D’Angelo e Lino Sciambra, l’assessore Lorenzo Petrilli, il parroco don Rocco D’Orazio, Beniamino Gigante, presidente dell’Associazione Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre. La visita è servita ad avere chiarezza sui tempi del progetto di recupero della chiesa molto danneggiata dal sisma e cognizione sul lavoro che ancora serve a restituire all’impianto retrostante l’altare anche l’organo, ormai da tempo inutilizzabile.
“L’unicità di questo patrimonio vale l’impegno per recuperarlo – riferisce il consigliere Antonio Blasioli – A San Valentino sono diversi gli organi, il più antico è quello del Duomo, realizzato nel 1600 da pregiatissime mani artigiane abruzzesi e fra i due esemplari in Europa a essere incastonato nell’altare, particolarità che lo rende unico, ma che complica il recupero, che qui si innesta nella riqualificazione e messa in sicurezza dell’intero duomo.
Stamane abbiamo avuto una buona notizia che riguarda la ricomposizione del contenzioso grazie al lavoro dell’Arch. Di Girolamo, che fermava i lavori sulla chiesa e che vedrà riprendere il cantiere del secondo lotto nella primavera 2021, per una durata di 8/10 mesi circa. Il progetto prevede anche la messa in sicurezza dell’abside e della cantoria che ospita la nicchia dov’era incastonato l’organo e poi si potrà procedere alla manutenzione dello strumento e al suo rimontaggio. Abbiamo un lasso di tempo che ci consente dunque di reperire altre risorse utili al restauro, operazione estremamente delicata per la sua età e a rimontarlo, rifunzionalizzandolo, per sentirlo risuonare nella chiesa recuperata entro il 2021, se riusciremo a governare bene anche i tempi delle sinergie da mettere in campo per arrivare al recupero.
Da parte della Soprintendenza abbiamo ricevuto la massima collaborazione, visto il valore dei lavori in corso a San Valentino, come dal progettista e da tutta la cordata che si sta impegnando già oggi per restituire alla cittadina il suo pezzo storico. Da parte mia posso assicurare un ulteriore lavoro sulla prossima Finanziaria regionale, per trovare il resto dei fondi capaci di ricomprendere anche l’organo nel recupero del Duomo di San Valentino e Damiano, chiesa che è una struttura di rara bellezza il cui progetto forse è attribuibile al Vanvitelli e su cui con certezza lavoro anche l’Arch. Antonino Liberi.
L’idea è quella di arrivare ad agire anche sugli altri strumenti presenti a San Valentino, nella Chiesa di Sant’Antonio c’è n’è uno mobile e funzionante, ma altri due sono contenuti in altre chiese e sono inagibili, questo perché tale recupero può essere da sprone ad altrettanto importanti iniziative, come la nascita di una scuola di formazione per organisti a cui la comunità tiene e che manca in Italia, oppure l’ideazione di corsi ed eventi dedicati alla musica d’organo che potrebbero anche fare da palcoscenico alla nostra tradizione musicale e associarsi agli altri tesori custoditi dal borgo che fa da porta al Parco della Majella”.