“Un dietrofront annunciato da parte del Governo regionale sul condono tombale da 162 milioni di euro che è stata una delle principali cause delle osservazioni della legge regionale Cura Abruzzo 1 da parte del Governo. Se la Giunta avesse ascoltato l’allarme che avevamo lanciato appena venuti a conoscenza delle imponenti richieste transattive, oltre 100 milioni dei quali della sanità privata, che sarebbero state sottratte al Fondo Sanitario e ai Lea per la logica degli accomodamenti in bilancio, l’Abruzzo avrebbe guadagnato tempo e risorse”, sottolinea così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci circa la correzione inviata dalla Regione al Governo per sbloccare i provvedimenti dichiarati illegittimi.

Al primo Consiglio utile sarà approvata la radicale modifica dell’articolo 7 della legge Cura Abruzzo del 6 aprile, che conteneva la norma sulle transazioni e, di fatto, la possibilità di rinunciare a un patrimonio a sei zeri che ora resterà di appannaggio della cosa pubblica. “L’impegno preso dal governo regionale in base alla documentazione in nostro possesso, è estrapolare le transazioni che l’articolo rendeva possibili con gli operatori della sanità privata, che non potranno così essere oggetto di accordo – spiega Paolucci – Un dietrofront, l’ennesimo da parte di questa maggioranza, su una materia delicatissima, specie dopo la pandemia che abbiamo affrontato e le tante criticità dell’emergenza Covid vissute nei presidi sanitari pubblici del territorio, che hanno sofferto la mancanza di dispositivi, di personale, di strumentazioni, per non parlare delle chiusure sommarie e senza un piano di programmazione serio e condiviso.

Le osservazioni presentavano criticità note a legislatori e governanti, tant’è che la Regione non ha provato nemmeno a difendere la norma, ma ha riformulato le disposizioni della legge che sono state pesantemente osservate dal Ministero delle Finanze nel documento dello scorso 1° giugno.

Dispiace che l’Abruzzo abbia dovuto assistere anche a questo, con il rischio di doverne pagare le enormi ricadute economiche, anche in termini di erogazione delle prestazioni. Speriamo, di cuore, che sia l’ultimo tentativo da parte di questa maggioranza di consolidare consenso e potere attraverso canali diversi dal quelli del buon governo. L’Abruzzo tutto ha bisogno di ripartire, specie quello più provato dalla pandemia e dalla crisi economica e sociale conseguente”.