Care Concittadine, Cari concittadini,

E’ giunto al termine l’Anno Scolastico 2019-2020 che porta via con se (speriamo) una procedura, la DAD, mai attuata in precedenza e che ha caratterizzato il secondo periodo didattico di ogni ordine e grado, università compresa. In realtà l’anno scolastico termina anche con l’approvazione definitiva, appena avvenuta,  del D.L. scuola.

Da una prima lettura del testo e da quanto suggerito dal comitato tecnico scientifico, si prospetta una ripresa a settembre delle attività scolastiche con grosse problematiche legate all’ambiente scuola. Ovviamente tali complicazioni diventano esponenziali nel “caso” Sulmona.

Per ordine,  il comitato tecnico-scientifico nel dettare le linee guida  per la ripresa delle attività scolastiche,  ha sancito che sono cardini fondamentali:  il distanziamento fisico e le misure di igiene e prevenzione. In particolare si dovrà prevedere il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza dovrà essere garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, e in tutti gli altri luoghi. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra. Il consumo del pasto a scuola andrà assolutamente preservato, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe. Così come andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Dovranno essere valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche.

Appare evidente che lo status attuale dell’edilizia scolastica in Città, a meno di un vero miracolo, non potrà garantire, stante le disposizioni previste, regolarità della frequenza in “sicurezza”, ma neanche la semplice frequenza.

La situazione, per quanto di nostra conoscenza, ad oggi è la seguente: a fronte di risorse economiche da capogiro disponibili da oltre quattro anni, si tratta di circa 24 (ventiquattro) milioni di euro tutti provenienti da attività delle precedenti amministrazioni, l’unica scuola che riaprirà con “nuove vesti” è la Capograssi. Mentre per la Masciagioli €3,5 mln,  per la Lola Di Stefano €2,2 mln, per la Lombardo radice €1,8 mln, per la Panfilo Serafini €2,8 mln, per il nuovo plesso scolastico €4,5 mln (in realtà fino a l’anno scorso ne erano 6 di mln), e per le scuole dell’infanzia €1,5 mln, è praticamente certo che il nastro non sarà reciso (come qualcuno ci ha abituato per occasioni più futili) a settembre del 2020 e probabilmente neanche nel 2021.

Resterà la magra consolazione delle strutture, si fa per dire provvisorie, dei Musp e di Sant’Antonio, i cui costi sarebbe curioso sapere a quanto ammontino, a chi sono attribuiti e nel caso fossero gravanti nel bilancio della Città di Sulmona su quale capitolo di spesa si riferiscono e, perché no, verificare se questo non sia motivo di interessamento della Corte dei Conti.

Insomma, il quinto anno di-s-amministrazione Casini, non può sicuramente erigersi all’anno del “tirare le somme” perché il saldo appare, purtroppo, negativamente evidente. Una TOTALE incapacità di gestire un budget di oltre  25.000.000 di euro per la sola edilizia scolastica avuto in eredità, come tutte le altre somme, dalle amministrazioni Ranalli e Federico. Una inadeguatezza che ha visto ruotare diversi dirigenti tra effettivi, supplenti, supplenti dei supplenti ecc. nei settori fulcro dei ll.pp. e dell’urbanistica del Comune. Rotazione che non ha escluso neppure i membri delle svariate giunte di “salute e di malattia” pubblica. Una carenza coperta da spot pubblicitari, selfie e videodirette sui “MIRACOLI” che in realtà fanno parte della normale amministrazione di una Città degna di questo nome. Tanto per capirci: lo sfalcio dell’erba è un atto ordinario in capo al settore di competenza ed al suo Dirigente, certamente non è un atto politico di Grande Valore di cui fregiarsi sulla stampa e sui social, anche perché di ERBA da sfalciare c’è ne tanta in Città e nelle frazioni e continua a crescere a dismisura nonostante i MIRACOLI dell’amministrazione e nonostante gli sforzi dei volontari, ai quali va il nostro plauso.

Infine non possiamo non evidenziare la “tragedia” tragicomica degli istituti superiori: Il “De Nino Morandi” e aimè il liceo classico “Ovidio”. Qui veramente siamo alla “Vergogna”, per l’Ovidio si attende un parere della Soprintendenza da oltre un anno che, nel caso fosse favorevole, aprirebbe il capitolo degli 800.000 euro mancanti dei quali, stranamente, nessuno più parla, neanche il cons. Ramunno che tanto si era adoperato per garantire, insieme al presidente, la copertura finanziaria. Nell’ultima esultanza di stampa dei giorni scorsi, oltre sei milioni di euro, non appare un solo centesimo per l’ex Liceo Classico.

Rimane la consolazione che nel decreto legge appena approvato, per quanto concerne l’edilizia scolastica, si conferiscono “poteri speciali” ai sindaci e ai presidenti delle provincie –commissari- al fine di velocizzare l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica.

La domanda è:  “sapranno cosa fare di questi poteri speciali?”

 

Il Segretario del PD di Sulmona,
Franco. A. Casciani