Il consigliere del Pd Antonio Blasioli interviene per commentare la proposta di legge che sarà discussa mercoledì in consiglio regionale.
“Non sarà una legge di rilancio quella che esamineremo tra mercoledì e giovedì in Consiglio regionale – dichiara Blasioli -. Semmai sarà una legge tampone, che darà cioè solo la certezza della malattia che affligge tanti settori produttivi del nostro Abruzzo e che per l’enorme ritardo con cui arriva servirà davvero a poco.
Ancora una volta il Consiglio regionale è costretto a discutere su un progetto di legge che viene stravolto nel merito e nelle risorse. Lunedì s’inizierà a discutere di una proposta che è integralmente diversa dal PDL 118 che abbiamo analizzato fino ad oggi.
Pensata come una proposta di legge di pochi articoli per andare incontro a poche attività commerciali e turistiche colpite dall’emergenza covid (indicate tassativamente con il proprio codice Ateco), assieme al sistema educativo 0/6 anni, che è stato il più flagellato, e agli studenti con un sistema di accesso a sportello, la maggioranza ha dovuto prendere atto durante le audizioni in commissione che in realtà si sarebbe rivelata insufficiente a garantire un soddisfacente ristoro.
A fronte di questo il governo regionale ha modificato integralmente il documento, ma puntare su alcune categorie, restringendo il campo e rinviando le altre meritevoli di attenzione ad un nuovo provvedimento, ha allargato le maglie della legge fino a ricomprenderle sostanzialmente tutte. E questo, senza un adeguato aumento della provvista economica. Come dire: ascoltate le indicazioni di sindacati, associazioni e portatori di interesse, che lamentavano l’esiguità dei finanziamenti, si è andati nella direzione esattamente opposta, aprendo sostanzialmente a tutti, ovvero a imprese, lavoratori autonomi, partite iva, titolari di reddito agrario, e prevedendo non più il meccanismo a sportello ma avvisi che privilegeranno i soggetti che hanno subito maggiori perdite, riservando loro pochi spicci e lasciando fuori tutti gli altri.
Non servirà a sostenere il contrario l’aumento delle disponibilità economiche, che passano da 19 milioni a 53 milioni, perché sono fondi che devono ancora svincolarsi e che quindi avranno bisogno di tempo prima di poter essere utilizzati a fronte delle impellenti esigenze di liquidità. Ma soprattutto perché buona parte di queste risorse sono già destinate a specifiche voci, prima non contenute nella legge.
Nella proposta trovano infatti spazio molti emendamenti, che introducono il finanziamento di 4 milioni per le spese delle asp (aziende per i servizi alle persona), di 1.5 mln alle Ater per la progettazione su sisma bonus e Eco Bonus, 3 milioni per il fus, ulteriori fondi per il bonus famiglie per 7 milioni, il che conferma i nostri dubbi sulle esiguità delle risorse economiche stanziate prima, 3,6 mln per il finanziamento di tutte le borse di studio non coperte, e solo 1 milione per il fondo per i Comuni che hanno dovuto sopportare spese straordinarie per il covid. Una misura giusta, quest’ultima, ma che è sostanzialmente il nulla a fronte dei 305 Comuni presenti in Abruzzo.
Ed è proprio in questo emendamento che si trova l’unico accenno alle zone rosse, solo nel senso di una auspicata priorità.
Quindi pochissimi fondi per i Comuni che hanno dovuto affrontare l’emergenza in attesa di nuovi finanziamenti, se questa Giunta e l’assessore Liris decideranno di mettersi a lavoro per approvare il consuntivo, e nulla per le famiglie, le piccole e micro imprese, le partite iva delle zone rosse di tanti Comuni abruzzesi, dell’area Vestina e della Val Fino, che sono diventate zone rosse per un provvedimento del Presidente Marsilio, e che spesso, nonostante i restringimenti forzati, non hanno avuto misure sanitarie straordinarie e che ora rischiano di perdere anche l’occasione della ripartenza economica.
Una serie di iniziative spot, in sostanza, mentre noi, come centrosinistra, avevamo lanciato un piano operativo da 300milioni di euro, possibile grazie alla rimodulazione dei fondi europei. Un piano organico, che coprisse le iniziative sanitarie, come i dispositivi di sicurezza e la sanificazione degli ambienti, che prevedesse accesso al credito a fondo perduto e che tendesse la mano a tutti quei settori colpiti dall’emergenza covid, dal turismo all’agricoltura e la pesca, dalle imprese alle famiglie e agli studenti. Ma il governo Marsilio ha deciso di portare in aula una proposta di legge frammentata e insufficiente.
Come centrosinistra – conclude Blasioli – ci batteremo duramente affinché non si approvi una legge del genere senza venire incontro alle famiglie, alle partita iva e alle micro e piccole imprese di territori delle aree interne che in alcuni casi hanno dovuto anche subire il terremoto del 2009, quello del 2016, le nevicate e i dissesti idrogeologici, la zona rossa e ora la dimenticanza di questa giunta regionale.
Abbiamo previsto per loro meccanismi di premialità sulle misure della legge a vantaggio dei soggetti delle zone rosse e misure specifiche per la ripartenza, per almeno 2 milioni di €.
Non vogliamo permettere che in questa PDL si anticipino progetti di legge come quelli a favore degli editori, che il centrosinistra aveva presentato già il 16 dicembre scorso a favore degli operatori dell’informazione e del pluralismo dell’informazione stessa, scavalcando la precedente proposta, e non possiamo permettere che si rimandino ai prossimi consigli proposte come quelle per le zone rosse di soli 200.000,00 €, minimali e che testimoniano la scarsissima attenzione e oserei dire il disprezzo verso chi, più di altri, ha sofferto l’emergenza coronavirus.
La Giunta regionale ha il dovere di non perdere più tempo. Un conto è dire agli abruzzesi che i fondi non ci sono, altro è dire che i fondi ci sono ma sono inutilizzabili per i ritardi nell’approvazione del consuntivo, di cui ad oggi, nonostante ci troviamo nella seconda metà di maggio, non si hanno notizie. Non a caso alcune misure che troveranno spazio nella legge saranno finanziate con fondi prenotati che potranno essere utilizzati dopo l’approvazione del consuntivo. Fra l’altro c’è incertezza sulla copertura economica, dato che i 20milioni del consuntivo non rappresentano altro che un “pagherò”. Comunque, se oggi, grazie al Governo che ha permesso di svincolare avanzi vincolati, avessimo avuto il consuntivo approvato almeno in giunta, le nostre imprese avrebbero potuto contare su altri 40 milioni. Di questo ritardo dannoso la giunta regionale ne risponderà agli abruzzesi e noi li talloneremo ogni giorno, per evitare altri ritardi”.