Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale all’Aquila Stefano Palumbo dichiara: “In tempi di distanziamento sociale anche i sentimenti che i rapporti dal vivo tra persone sanno stimolare vengono meno e anche le emozioni di assistere a uno spettacolo teatrale, ad un concerto, ad una qualsiasi rappresentazione dell’arte ci sono preclusi. Guardando alla famosa fase 2 e a quelle successive, i luoghi della cultura saranno probabilmente tra quelli più penalizzati; dai grandi musei che potranno ospitare meno persone contemporaneamente con l’aumento delle attese, ai piccoli teatri che già potevano offrire per motivi contingenti, pochi posti agli spettatori, passando per gli spettacoli all’aperto limitati anch’essi dal divieto di assembramenti. Ma la cultura è fantasia, creatività, immaginazione; la cultura ha nel suo DNA la capacità di reinventarsi, di sperimentare nuove frontiere; la cultura esiste anche in tempi di emergenza, va semplicemente lasciata esprimere. Ne è l’esempio il salone del libro a Torino che si terrà regolarmente dal 14 al 17 maggio, non più al Lingotto ma sul pianeta digitale, quel luogo che l’emergenza legata al virus ha reso centrale nelle vite di tutti noi. Propongo allora di pensare da subito anche all’Aquila a come reimmaginare i tanti eventi culturali che si tengono ogni anno in città. Propongo di permettere a teatri e band di tornare ad essere protagonisti della cultura cittadina, lanciando un bando pubblico rivolto alle tante piccole esperienze culturali e musicali presenti sul territorio, stimolando così la proposta di nuove forme di spettacoli di teatro, cinema o concerti sempre dalle piazze aquilane o nella meravigliosa cornice dei nostri borghi, ma capaci di coniugare le limitazioni imposte alla presenza fisica in massa con le possibilità offerte dalla partecipazione virtuale. Sarebbe utile immaginare formule in grado di supportare anche l’offerta delle strutture ricettive o di ristorazione nel momento in cui riapriranno. Occorre liberare tutto il talento di cui gli attori della cultura sono capaci; per farlo la nostra città dispone di 2,1 milioni di euro previsti per l’annualità 2020 a valere dei fondi Restart destinati alle attività e ai programmi di promozione dei servizi turistici e culturali. Ma si può fare addirittura di più riprendendo l’organizzazione di un evento, rimasto questo si virtuale, ma per motivi purtroppo politici invece che sanitari; mi riferisco al tanto discusso festival degli incontri che andrebbe rilanciato in questa nuova chiave di lettura, con la possibilità di sperimentare produzioni create ad hoc in cui far incontrare ed esibire le realtà aquilane insieme ai big della musica, del teatro e della letteratura italiana ed internazionale. Sarebbe un modo per tornare al centro del mondo culturale e utilizzare al meglio gli ulteriori 700 mila euro disponibili. Ci eravamo lasciati con la candidatura dell’Aquila a capitale italiana della cultura, è tempo adesso però di dimostrare di meritare un simile riconoscimento dando tutto il sostegno necessario ad un settore in grande difficoltà”.

Su un’altra vicenda Palumbo riferisce che ” 400.000 euro è la somma necessaria per il completamento dei lavori del modulo Alzheimer all’ex ONPI. Sono ormai tre anni che sollecito l’amministrazione comunale a stanziare questi fondi, ma devo rilevare con una certa amarezza che ad oggi a nulla è valso il mio ordine del giorno presentato a tale scopo e approvato dal consiglio comunale all’unanimità, né le ripetute sollecitazioni fatte in occasione di ogni sessione di bilancio. In Abruzzo ci sono 15.000 persone affette da questa patologia, ovvero 11,5 ogni mille abitanti, dato che colloca la nostra regione ai primi posti nella classifica nazionale. La realizzazione di un centro dedicato alla cura di questa malattia, oltre ad arricchire la già eccellente struttura sanitaria comunale costituirebbe dunque un utile servizio alla nostra comunità. La drammatica esperienza che stiamo vivendo ci insegna quanto necessario sia invertire la tendenza, che per anni ha visto tagli continui al sistema sanitario, tornando ad investire su strutture e servizi dedicati alla cura della persona. Quello che continua purtroppo a mancare, sicuramente in ambito comunale, è la programmazione che sottende a questi investimenti. In quest’ottica, sempre relativamente alla struttura ex ONPI, un ulteriore invito che rivolgo all’amministrazione è quello di riprendere da subito il percorso in capo alla Regione Abruzzo di accreditamento di posti letto aggiuntivi per residenza protetta in vista del ritorno in disponibilità degli spazi che verranno liberati dalla RSA di Montereale con il rientro nella originaria sede, una volta terminati i lavori di recupero da poco appaltati”.