Ci auguriamo che la seduta straordinaria di consiglio comunale convocata sul tema dei fondi destinati alla sanità abruzzese per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sia un’utile occasione per capire finalmente sulla base di quale pianificazione la Regione intenda ripartire sul territorio i 31 milioni di euro già assegnati all’Abruzzo nell’ambito della ripartizione dei fondi nazionali per la emergenza covid-19. Fondi già iscritti a bilancio con una delibera di giunta regionale e che andrebbero spesi, come previsto all’art.18 del decreto Cura Italia, sulla base di un programma operativo per l’emergenza coronavirus che la regione Abruzzo però, ad oggi, non ha ancora approvato.

Il San Salvatore grazie alla professionalità dei suoi operatori e alla particolare conformazione della sua struttura, si è dimostrato nella gestione dell’emergenza covid19 più efficiente di altri nosocomi abruzzesi. Torna però d’attualità, anche a causa dell’emergenza, la necessità di potenziarlo dando attuazione ad una serie di interventi già previsti o finanziati, come l’ultimazione dei lavori dell’edificio “Delta 7” a seguito dei danni subiti dal terremoto o la realizzazione della centrale operativa regionale del 118 che, nonostante il finanziamento di 6.330.000 euro (di cui 2.100.000 donati dalla Regione Emilia Romagna) da parte della precedente giunta regionale con delibera n.742 del 2018, è ancora al palo a causa dell’accordo di programma che la Giunta Marsilio, a 14 mesi dal suo insediamento, ancora non sottoscrive con il Ministero della Salute.  Opere già pianificate da tempo che, chi oggi mette sul piatto della bilancia nel tentativo di giustificare l’investimento milionario che la Regione ha previsto a Pescara, non fa altro che rendersi complice di questa discutibile ed opaca operazione.

Piuttosto, l’impegno aggiuntivo che va preteso dalla Regione, a valere dei fondi messi a disposizione dal Governo, riguarda il potenziamento del reparto di terapia intensiva e del laboratorio analisi, che solo nella nostra ASL non è stato ancora abilitato al processamento dei campioni per covid-19, un piano di assunzioni necessario a compensare le carenze di personale ormai note e gli investimenti necessari a rafforzare la rete di assistenza territoriale.

Dalla Regione, così solerte a finanziare 11 milioni per la realizzazione di un nuovo ospedale covid a Pescara o a sottoscrivere accordi con le strutture private, ci attendiamo la stessa attenzione nei confronti delle esigenze del nostro territorio, non in una logica di contrapposizione campanilistica piuttosto nella prospettiva di veder riconosciuto anche al nostro ospedale il ruolo di DEA di secondo livello nell’ambito della tanto invocata riorganizzazione della rete ospedaliera regionale.

Auspici che chiediamo trovino presto riscontro in atti ufficiali riguardanti la programmazione sanitaria regionale, in assenza dei quali qualsiasi richiesta rivolta al governo e al commissario straordinario Arcuri non può che essere presa come un’azione squisitamente politica messa in atto al solo scopo di distogliere l’attenzione del dibattito pubblico dalle sempre più evidenti inefficienze della nostra regione nella gestione dell’emergenza, ultima in Italia nell’erogazione della cassa integrazione in deroga e prima per indice di diffusione del virus.

I consiglieri comunali dell’Aquila

Stefano Palumbo

Stefano Albano

Paolo Romano

Elisabetta Vicini

Giustino Masciocco

Lelio De Santis

Angelo Mancini

Edlira Banushaj