“Se la Regione Abruzzo avesse pienamente coinvolto le parti sociali nella gestione della crisi, avremmo risparmiato ai lavoratori le inutili attese a cui sono ancora costretti in questi giorni di grande emergenza e difficoltà”: Lo dichiarano Michele Fina e Daniele Marinelli, rispettivamente segretario e responsabile Economia e lavoro del Partito Democratico abruzzese.

Fina e Marinelli esprimono “pieno sostegno alla richiesta di Cgil, Cisl, Uil e Ugl all’assessore Fioretti per una rapida convocazione di un tavolo con le banche, l’Inps e le parti sociali per coordinare e gestire l’accesso all’anticipo degli ammortizzatori sociali da parte dei lavoratori e risolvere tutte le problematiche e le difficoltà che si stanno presentando. Come ricordano i Sindacati, nell’accordo sottoscritto da Ministero del Lavoro, Abi e rappresentanti delle categorie il 30 marzo, per favorire l’anticipo ai lavoratori della cassa integrazione attraverso il sistema creditizio, veniva segnalato l’importantissimo ruolo delle Regioni, con opportune forme di intervento, compresa l’istituzione di fondi di garanzia. Tutte le Regioni italiane si sono attivate, mentre in Abruzzo, fino a questo momento, regna l’incertezza e nessun incontro è ancora nemmeno in calendario. Cgil, Cisl, Uil e Ugl paventano il rischio che i lavoratori abruzzesi siano gli ultimi e che si determini una vera e propria emergenza sociale.  Dunque, dopo l’approvazione di una legge regionale debole e inadeguata, il roboante annuncio dei mille euro a famiglia naufragato nel nulla, il pesante e incomprensibile ritardo sull’attivazione dell’accordo per la cassa integrazione in deroga, siamo di nuovo al palo. Per l’ennesima volta invitiamo Marsilio a chiudere la stagione della propaganda ideologica e ascoltare il grido d’allarme dei Sindacati. Siamo di fronte a un’emergenza senza precedenti, in cui la rapidità delle scelte è parte della soluzione. Il Governo Regionale dia una mano a risolvere i problemi, convocando immediatamente una cabina di regia con le parti sociali per affrontare la crisi”.