“Abbiamo elementi a favore e un governo unito. In quattro settimane sono state fatte cose mai viste in anni di lavoro da parte della Commissione europea”: lo ha detto il ministro degli Affari europei Enzo Amendola in un passaggio del suo intervento nel corso dell’iniziativa “Le scelte del Pd. Per l’Italia e per l’Abruzzo”, organizzato in diretta Facebook dal Pd regionale.

Amendola ha spiegato: “Faccio un esempio che riguarda l’Abruzzo: solo poco tempo fa sono stato all’Aquila per annunciare la risoluzione del problema della richiesta del pagamento delle tasse sospese alle imprese del cratere, che ha preso anni. Ebbene: tra le risposte all’emergenza c’è stata anche la decisione di fare saltare tutti i divieti che riguardano gli aiuti di Stato, assieme ad esempio alla sospensione delle regole del Patto di stabilità e allo sblocco dei fondi europei senza cofinanziamento”. Il ministro ritiene che la fase critica che si sta attraversando “interroghi la politica, i dati economici sono spaventosi”. Ricapitolando il negoziato tra gli Stati in sede europea, che vedrà il 23 aprile come data decisiva, ha ricordato il sostanziale accordo su alcuni strumenti come il fondo che andrà a sostenere la cosiddetta cassa integrazione europea e quello appannaggio della Bei, richiamato la posizione del Pd riguardo al Mes: “La nostra posizione è che dovrà essere valutato quando saranno chiare le disposizioni che lo regolano” e il confronto serrato sul quarto pilastro, il fondo per la ripresa, che dovrebbe avere a disposizione risorse più ingenti degli altri ed essere “utile per effettuare investimenti per le imprese e per settori come la logistica e le infrastrutture. E’ chiaro che un fondo come questo non si può alimentare solo con il bilancio dell’Unione europea, dovrà avere garanzia giuridica e dovrà essere rinforzato attraverso l’emissione di titoli a debito. Il dibattito è attorno a questo, in caso di risultato soddisfacente il dato politico sarebbe rivoluzionario perché affermeremmo il principio dell’emissione di bond europei ma anche quello che di fronte a una crisi come questa occorre muoversi insieme perché il rischio riguarda tutti gli Stati europei. Se questo strumento sarà attivato, saranno disponibili più risorse per sostenere l’economia reale”.

Il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina ha citato, in relazione a questo dibattito, un sondaggio fatto in Germania (ZDF) che quantifica nel 68 per cento la percentuale di tedeschi a favore di aiuti finanziari ai Paesi più colpiti dal contagio: “La nostra battaglia allora sta avendo capacità di breccia. E’ importante, perché mai come ora il successo di una trattativa in sede europea ha riflessi decisivi immediati per gli stati e per i territori, come naturalmente l’Abruzzo”. Nel ricordare l’approccio del Pd, che in Consiglio regionale è opposizione, Fina ha sottolineato gli errori dell’amministrazione regionale: “Noi abbiamo incontrato e condiviso proposte e criticità con le parti sociali, abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo al governo regionale”, che però procede in solitudine. Il capogruppo Silvio Paolucci ha sintetizzato le inefficienze della Giunta Marsilio: “Su provvedimenti decisivi come la cassa integrazione l’Abruzzo arriva per ultimo, mentre è primo a fare appalti velocissimi. Per tutto quello che riguarda la programmazione per affrontare l’emergenza, semplicemente non vi è governance”.

Nicola Oddati, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ha riepilogato gli obiettivi delle cinquanta proposte appena consegnate dal partito al governo per affrontare l’emergenza: il salario universale per chi è ai margini dei processi produttivi, che corregga i limiti del reddito di cittadinanza; l’estensione dei bonus per gli autonomi con particolare attenzione alle microstrutture come quelle diffuse nelle aree interne; ulteriori sostegni alle imprese; una serie di interventi per le fasce più vulnerabili, come gli anziani non autosufficienti e le famiglie con disabili; immissione di liquidità per i Comuni che stanno soffrendo una fortissima riduzione delle entrate.

 

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