“In questi giorni segnati da gravi lutti in tutto il mondo, durante i quali il Coronavirus sta cancellando la generazione che costruito il mondo che conosciamo, ieri, a causa però di una malattia, ci ha lasciato anche Stirling Moss, un pilota di grande talento legato a doppio filo alla storia di Pescara. Fu proprio lui, infatti, a vincere l’unico gran premio che si svolse a Pescara”. Il consigliere regionale Antonio Blasioli in ricordo di un grande campione che ha fatto la storia dello sport pescarese.
“Il 18 agosto del 1957 fu proprio la città di Pescara ad ospitare la settima tappa valida per il titolo mondiale – ricorda Blasioli-. La Federazione infatti, dopo l’improvvisa rinuncia della Svezia, scelse lo storico Circuito di Pescara, ex Coppa Acerbo, che con i suoi 25,579 chilometri di lunghezza su giro detiene ancora oggi il record di tracciato più lungo dove si sia mai disputata una gara di F1. Dalla città, dove si trovava il rettilineo del traguardo, il percorso puntava ad ovest e alla parte più ricca di curve, passando da Villa Raspa e Spoltore, arrivava fino a Cappelle sul Tavo. Da lì prendeva un lunghissimo e velocissimo dritto fino a Montesilvano, per poi riscendere verso la città sulla via Nazionale Adriatica, completando così il suo ampio giro.
Fu una giornata memorabile per i pescaresi, così come lo furono le ore che precedettero la gara. Durante le prove libere del 17 agosto, infatti, le tribune erano già gremite e l’indomani
furono 150mila gli spettatori che si assieparono per non perdere il grande evento. Numeri che sarebbero impressionanti già oggi, ma che se li rapportiamo a più di 60 anni fa ci danno il quadro di quanto sia sempre stata grande la passione del capoluogo adriatico per la velocità, prima delle auto e poi delle bici con il Matteotti.
Quel Gp lo vinse proprio Stirling Moss su Vanwall, anche se il campionato, alla fine, se lo aggiudicò il grande Fangio, proprio con il secondo posto di Pescara. Moss fu soprannominato “il campione senza corona” per il fatto di non essere mai riuscito a vincere un campionato del mondo. Si piazzò per quattro volte al secondo posto nella classifica piloti, nel 1955, 1956, 1957 e 1958, arrivando nelle prime tre di queste stagioni al fuoriclasse argentino Juan Manuel Fangio.
A porre fine alla sua carriera fu un incidente nel 1962 sul circuito britannico di Goodwood, in seguito al quale rimase in coma per molte settimane e semiparalizzato per sei mesi. Non tornò più a correre a livello professionistico, ma continuò comunque a partecipare a gare amatoriali con auto storiche fino ai primi anni Duemila. Ma la sua impresa del ‘57 è sempre restata nei cuori dei pescaresi, così come la storia di quella giornata, e di molte altre che hanno creato questo amore indissolubile fra Pescara e i motori, è rimasta scritta lungo le vie della città. Da via del Circuito al Chilometro lanciato, fino a via Ferrari, che ha preso il suo nome proprio dal fondatore della nota casa automobilistica, che vinse la prima edizione della Coppa Acerbo nel 1924, correndo su Alfa Romeo.
Un capitolo importantissimo, dunque, per la costruzione della Pescara che conosciamo oggi e nel quale Stirling avrà sempre un posto d’onore. Ciao campione”.