Si legge in una nota del circolo Pd di Sulmona: “In un momento di così grave preoccupazione e comprensibile sconcerto per una emergenza sanitaria che, stando agli ultimi dati diffusi, sembrerebbe acuirsi in Valle Peligna in modo significativo, è con vero sollievo che guardiamo ad alcune iniziative che, finalmente, questa Amministrazione ha deciso di intraprendere. Innanzitutto, come auspicato immediatamente da questo Circolo, la definitiva chiarezza invocata per la funzione dell’Ospedale SS. Annunziata, coinvolto in un tira e molla su nosocomio “covid e no-covid” a giorni alterni, che ha avuto del surreale. A seguire il destino della Clinica S. Raffaele fonte dell’esplosione del contagio e relativa diffusione che molto opportunamente sembrerebbe essere stata sigillata, sia pure con incomprensibile ritardo. Ed infine il coinvolgimento del Consiglio comunale con la convocazione e realizzazione delle riunioni della “Capigruppo”, il cui contributo abbiamo sempre ritenuto essenziale per una pratica democratica, innanzitutto, ma sicuramente poi per un apporto di idee più proficuo in relazione all’azione della “donna sola al comando”. Tutte iniziative che in tempi non sospetti e con lungimirante tempestività avevamo chiesto a gran voce, offrendo anche il nostro contributo, a rischio di passare anche come semplici “disturbatori”. Ciononostante, e proprio perché si vuole continuare ad essere propositivi, non possiamo non sottolineare un altro fatto che ci lascia perplessi e solleva grossi dubbi di opportunità sulle modalità in cui è stata realizzata, riguarda la organizzazione della distribuzione dei buoni spesa per sostenere le famiglie più bisognose, giusto quanto disposto dal Governo con l’assegnazione di fondi ad hoc. E’ incomprensibile, difatti, che la stampa dei ticket e la gestione con gli esercenti interessati sia stata affidata ad un costo di 3.000,00€ alla EP spa, società di Napoli già gestore delle Mense scolastiche e ospedaliere. Nel ricordare che la stessa operazione in una città come Avezzano, con una popolazione più numerosa, è stata effettuata direttamente dal Commissario a costo zero – e lo stesso dicasi per Pratola e Castel di Sangro appare scontato il dubbio sulla legittimità della concessione onerosa affidata alla suddetta ditta che, detto per inciso, avrebbe dovuto dichiararsi disponibile ad una collaborazione del tutto gratuita quanto meno per un sussulto di solidarietà. Quante altre famiglie bisognose, infatti, si sarebbero potute aiutare con quei tremila euro? Chiediamo, pertanto alla Sig.ra Casini di attivarsi tempestivamente per revocare detta concessione, facendo ricorso a quel buon senso che dovrebbe essere la prima dote di un buon amministratore”.