“Risposte di sinistra” è il titolo del documento sull’emergenza elaborato dai Giovani Democratici d’Abruzzo. Il documento sarà consegnato “con spirito di responsabilità assoluta ai nostri rappresentanti istituzionali tanto di maggioranza, in Parlamento, quanto di opposizione, in Consiglio Regionale”. Le otto proposte che vi sono elencate, alcune di livello nazionale, altre regionale, “attengono sia al durante sia al dopo crisi perché se è importante tutelare la salute e la dignità di tutte le donne e tutti gli uomini durante questa quarantena forzata, è altresì importante che nel momento in cui avremo sconfitto questo nemico invisibile non ci ritroveremo tutte e tutti a fronteggiare una depressione economica e una crisi occupazionale”.

La prima richiesta è di prevedere un incremento del numero di borse di specializzazione per i laureati in medicina e chirurgia “che consenta di abbattere nel più breve tempo possibile l’imbuto formativo”, ovvero il numero di medici che non riescono ad accedere alla formazione post – laurea.  A oggi si stima che nel 2020 l’imbuto formativo sarà di 18.900 unità, mentre nel 2021 questo numero salirà a 19.500.

Si propone poi, a tutela degli iscritti alle casse di previdenza degli ordini professionali, la predisposizione quanto meno di piani di pagamento dilazionati dei contributi da mettere a conoscenza degli iscritti con congruo anticipo.

La terza proposta elaborata dai Giovani democratici abruzzesi riguarda il livello regionale, e in particolare la predisposizione di un piano di adeguamento infrastrutturale di diffusione della banda ultra larga che abbatta il divario digitale, oltre a corsi di formazione per i dipendenti della pubblica amministrazione, nelle scuole e attraverso le associazioni di categoria.

Si chiede poi un tavolo di lavoro permanente fra editori, atenei, Ministero dell’Università e della Ricerca e sindacati studenteschi, al fine di dotare tutti gli atenei italiani dei file digitali dei libri di testo adottati, da mettere a disposizione delle studentesse e degli studenti che ne abbiano bisogno.

Al quinto punto figurano richieste che attengono alle appena varate misure regionali di sostegno al sistema economico. Offrendo la propria collaborazione per il miglioramento degli interventi, si esaminano tra le altre cose le disposizioni che riguardano l’avviso pubblico della Regione Abruzzo per il Fondo nazionale Politiche giovanili, i cui termini per accedere ai benefici sono stati differiti al 30 giugno. I Giovani democratici abruzzesi scrivono: “Non conosciamo ad oggi quando l’emergenza sarà definitivamente cessata e quindi non è possibile sapere se il termine netto del 30 giugno 2020 sopra individuato possa essere una misura sufficiente per la garanzia dell’accesso alle prerogative individuate nel bando per il Fondo”. Chiedono inoltre chiarezza sul destino delle politiche attive del lavoro.

La sesta proposta di rango nazionale è l’istituzione di un “reddito di quarantena”, un sostegno di 600 euro al mese per tre mesi a tutti quegli Italiani e quelle Italiane escluse dal decreto Cura Italia, “cosicché nessuno si trovi, per tutta la durata dell’emergenza, nelle condizioni di rischiare di morire di fame”. Si tratterebbe di una platea di circa 10 milioni di beneficiari, per un costo complessivo di 18 miliardi di euro, da finanziare attraverso una iniezione di denaro derivante dalla leva del debito pubblico sostenuta a sua volta da forme di condivisione del debito tra Stati europei, e in misura minore attraverso un contributo di solidarietà da parte dei detentori di grandi patrimoni liquidi.

Al settimo punto si chiede alla Società Italiana per Autori ed Editori e al Ministero dei Beni culturali un sostegno ai lavoratori del mondo dello spettacolo costretti a casa e, di conseguenza, impossibilitati ad esibirsi: un bonus SIAE di 1200 euro da elargire, a giugno, a tutti gli iscritti al di sotto di una determinata soglia di reddito, per il primo semestre del 2020.

Infine i Giovani democratici abruzzesi dichiarano il proprio appoggio alle proposte dell’Udu, il più grande sindacato studentesco: il sostegno agli studenti fuori sede che non stanno alloggiando nei propri domicili universitari, un accesso più facile alle borse di studio e un consistente aumento delle risorse economiche da destinare nel Fondo Integrativo Statale (FIS) per il diritto allo studio dell’anno 2020/2021.