Mentre i cittadini e le cittadine, i medici e tutto il personale sanitario lottano contro la pandemia rispettando le regole e presidiando il territorio, ci tocca assistere sconcertati all’ennesimo atto di prevaricazione ai danni della legalità e di tutta la comunità aquilana e abruzzese.

Apprendiamo con sgomento, che l’assessore al bilancio regionale, già consigliere e vice sindaco del comune dell’Aquila, Liris, nella duplice veste di controllore e controllato, si reintegra nel ruolo di medico della ASL, senza rinunciare ai ruoli di governo in Regione: ai sensi del decreto legislativo 165/2001, si obbligano i dipendenti pubblici eletti in parlamento o in Consiglio regionale all’aspettativa obbligatoria.

Eh sì, perché la gravità delle azioni protocollate il 31 marzo e approvate in tempi record il 1 aprile, riguardano proprio questo:

  1. l’assessore con la sua condotta approfitta dell’emergenza in un momento drammatico, danneggiando la comunità abruzzese e la sanità aquilana;
  2. l’assessore torna a fare l’amministrativo, incardinandosi nello staff del dirigente Testa, che ha contribuito a nominare, di cui ha contribuito ad approvare l’aumento di stipendio, per il quale approva, in veste di assessore al bilancio regionale, le disposizioni economiche relative alla sanità: esiste conflitto di interessi più cretino?
  3. l’assessore non torna in corsia, non va a fare l’ospedaliero o il clinico o il medico di trincea, come amano raccontare: nell’immaginario collettivo ha provato a costruire la figura dell’eroe al fronte. Ma col cavolo proprio: il suo contratto prevede un ruolo nello staff del dirigente Testa, in via Saragat, a Campo di Pile, ben lontano dalle corsie di ospedale;
  4. che ci va a fare un assessore al bilancio regionale, già dipendente ASL 1, proprio nella cabina di regia dell’azienda ospedaliera? Giù le mani dalla sanità aquilana! II flagelli d’Italia spadroneggiano, devastano e si vendicano, ai danni di tutti e tutte. Esigiamo legalità, trasparenza e rispetto delle regole.

A nulla servono le scampagnate sui social, sui media o le manifestazioni di solidarietà: ma solidarietà de che? All’illegalità? La solidarietà per esistere ed essere veramente tale, ha bisogno per lo meno di due dimensioni: quella collettiva e quella materiale. Qua invece si racconta della spregiudicata ambizione individuale ai danni della sanità, bene comune.

Occorrono rigore e rispetto delle regole; tutto il resto è familismo e clientelismo. E della peggiore qualità.

Ci rivolgiamo al sindaco Pierluigi Biondi, al Comitato Ristretto dei Sindaci e a tutti i Sindaci del comprensorio che grava sulla ASL1, ci rivolgiamo al Presidente della regione Abruzzo e all’intera Giunta, affinché avviino i necessari provvedimenti in merito. Altrimenti saranno complici dell’illegalità.

In fede,

Circolo PD Arischia

Circolo PD Barisciano

Circolo PD Pizzoli

Circolo PD Sassa

Circolo PD Scoppito

Circolo PD Tornimparte