Nei momenti difficili si riconoscono gli amministratori capaci. Il Paese sta attraversando un’emergenza di proporzioni inaudite ed il Governo ha affrontato con forza e determinazione la situazione,
assumendo decisioni importanti con al centro la tutela della salute pubblica e la tenuta sociale della cittadinanza. A tal proposito sono stati stanziati, per il comune dell’Aquila, 368.000,00 euro per aiuti alle famiglie in difficoltà. Il sindaco Biondi, che in questo frangente dovrebbe mettere da parte ambizioni personali e velleità di carriera per occuparsi pienamente ed esclusivamente
della città, cosa fa? Soltanto oggi attiva la procedura, prima si è lamentato che il Governo non gli ha indicato i criteri da adottare per la distribuzione di tali risorse e poi ha impiegato una lentezza pazzesca per approvare la delibera laddove invece i comuni d’Abruzzo avevano già reso operativa la straordinaria macchina della solidarietà. Perfino i piccoli comuni del nostro comprensorio, quelli che sono costretti a condividere il Segretario Generale, quelli senza dirigenti a tempo pieno in organico, perfino quelli hanno reso disponibili tali risorse già da giorni. E i soldi di Marsilio promessi da Giorgia Meloni in persona con tanto di apposito manifesto? Non è dato sapersi. Il nostro sindaco poi, in felpa della protezione civile, decide di non aprire il centro operativo comunale
(COC), nonostante le sollecitazioni pervenute da più parti, organo previsto per legge a coordinare la rete del volontariato durante le emergenze, ed affida invece a Francesco De Santis e la sua associazione Azimut la gestione della consegna a domicilio di beni di prima necessità o farmaci alle famiglie in difficoltà, esautorando completamente la rete del terzo settore, rete da anni in prima linea nel sostegno alle fragilità sociali e che peraltro ne ha una puntuale mappature sul territorio. Forse il sindaco Biondi e tutto il centro-destra, invece di essere impegnati a provvedere per la disposizione dei fondi che giacciono nelle casse comunali e quindi all’aiuto per le famiglie bisognose, sono impegnati ad altro? Magari sono concentrati sul ritorno del Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris (sembra un film di Luciano Salce) come dirigente part time nella ASL Avezzando-Sulmona-L’Aquila? Tra l’altro non un ritorno da volontario medico in corsia, come stanno facendo in questi giorni tante e tanti medici ed infermieri, ma da dirigente Asl nello staff del manager Testa (con relativa indennità part time da dirigente Asl che va cumulandosi a quella di assessore regionale). A prescindere dal possibile danno erariale, ci chiediamo se è corretto che il Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris sia stato nominato dirigente da colui (Testa) che è, a sua volta, nominato dalla Regione Abruzzo in un gioco di matrioske che, comunque le apri, dentro trovi sempre la stessa persona. Perché nell’emergenza, invece di venir fuori il senso di responsabilità nei confronti della cosa pubblica, emergono furbizie, giochetti ed ambizioni personali? Nulla ci sta insegnando il sacrificio di chi, in questi giorni, continua rischiosamente a portare avanti il Paese?
Il Sindaco Biondi, in qualità di massima autorità sanitaria locale e presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci in materia di Sanità, era a conoscenza dell’atto con cui si disponeva l’incarico al Dott. Ass. Cons. Reg. Guido Quintino Liris e, in caso affermativo, ha provveduto a disporre gli atti consequenziali? Sindaco esca dalla bolla delle ambizioni e delle velleità! Non basta indossare la felpa della Protezione Civile per fare Protezione Civile: abbiamo bisogno di fermezza nella tenuta morale della cosa pubblica, renda operativo il COC e consenta una gestione trasparente e condivisa degli aiuti alle famiglie bisognose. “Biondi, salga a bordo!”

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