Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci dichiara: “Nell’ambito del Programma ReStart per il rilancio economico e sociale del cratere sismico 2009, la precedente Giunta regionale propose – d’intesa con le parti sociali – una misura di sostegno al credito per le PMI. Dopo un difficile confronto col MISE, il CIPE, la Corte dei Conti e la Struttura Tecnica di Missione, due anni fa, esattamente il 28 febbraio 2018, il CIPE con la Delibera n. 25 assegnò 10 milioni di euro per l’accesso al credito alle imprese e ai professionisti del cratere.La Regione Abruzzo, presieduta all’epoca da Giovanni Lolli con due delibere (la DGR 43/2019 e la DGR 128/2019) definì le procedure d’utilizzo delle risorse, individuando un Fondo di Garanzia operante per il tramite del sistema dei Confidi regionali. E così, finalmente, dopo ulteriori approfondimenti del CIPE e della Ragioneria dello Stato il 19 marzo 2019, il MISE ha accreditato a favore della Regione Abruzzo la somma di 7.779.693,63 € a valere sui 10 milioni assegnati. Da allora nulla è successo. Sarebbe bastato dar seguito all’impostazione condivisa per consentire alle micro, piccole e medie imprese di accedere a questi fondi utilizzando un prezioso sostegno al credito per affrontare le difficoltà economiche, le spese d’esercizio, i costi delle attività. Non paghi della grave e colpevole inerzia, tempo fa gli assessori Febbo e Liris si sono addirittura vantati di aver ‘sbloccato’ i fondi disponibili !!! Naturalmente, invece, il ritardo era tutto loro ed è continuato per altri lunghi mesi. E come se non bastasse, dopo quella ‘bufala’, sono rimasti ancora con le mani in mano…fino ad oggi: fino alla Delibera 166 del 24 marzo 2020 che però dimezza le risorse a disposizione!!! La Giunta regionale, infatti, per sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese, ha deciso di utilizzare solo il 50% del fondo tramite i Confidi, cioè solo 5 milioni di € anziché i 10 milioni previsti e disponibili, senza specificare come, quando, dove e con quale strumento utilizzare i 5 milioni restanti. Con il rischio concreto che, modificando in modo arbitrario e unilaterale la decisione del CIPE, possa essere invalidata e bloccata tutto la procedura. In un momento drammatico come questo, col blocco economico prodotto dalla pandemia che infierisce su piccole imprese già normalmente in difficoltà, è gravissimo perdere tempo e ridurre le risorse disponibili giacenti da un anno nelle casse della Regione”.