“Riteniamo la legge sugli aiuti a famiglie e imprese debole e indefinita, la maggioranza di centrodestra ha varato un enunciato di obiettivi e di principi che non ha una vera consistenza finanziaria”, commentano così il capogruppo PD Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci la discussione della proposta di legge sulle misure straordinarie e urgenti per l’economia e l’occupazione.

“Senza il pieno coinvolgimento delle parti sociali e dei sindaci, che c’è stato in altre regioni italiane sin dal primo momento – precisano i consiglieri – il PD non può condividere un iter che esclude i principali interpreti del territorio anche dalla costruzione di una eventuale e necessaria ripresa economica. I provvedimenti previsti inoltre non sono provvisti di risorse né tanto meno affrontano la questione dello snellimento delle procedure per convogliare le risorse europee e quelle previste dal Governo.

Non ci laviamo le mani sulle sorti delle azioni necessarie a risolvere, anzi, da sempre abbiamo chiesto un coinvolgimento diretto che purtroppo non c’è stato, con i risultati che abbiamo visto in Consiglio. In questi giorni stiamo facendo un’opposizione molto propositiva, quando faremo i conti anche sulla gestione e programmazione sanitaria, avremo tanto da dire, perché tanto abbiamo scritto sulle azioni svolte o non svolte.

In merito all’emergenza, va sottolineato che si è fatta sentire la mancanza di una governance sul territorio che noi denunciamo ormai da mesi: aver messo tutto nelle mani delle Asl, malgrado alcune importanti anche sul fronte dei numeri dell’emergenza, come lo sono la Asl di Pescara e Teramo, non abbiano ancora i direttori generali e quella dell’Aquila il direttore amministrativo e solo da due giorni dopo un anno di vacatio è stato nominato il direttore a Chieti, è stato un gesto avventato, che ha avuto delle conseguenze sulla gestione dell’accesissimo fronte sanitario. Ad esempio aver infettato 10 ospedali quando eravamo a quota 40 casi positivi già al 10 di marzo, facendo girare il personale e i malati, senza individuare strutture dove era possibile invece concentrare i focolai, la dice lunga sul metodo adoperato e sulle lacune, di cui ci occuperemo a emergenza finta”.

Il consigliere regionale Sandro Mariani aggiunge: “L’emergenza che stiamo vivendo ha una portata epocale, in molti hanno assimilato le criticità di questa fase storica a quelle vissute nel dopoguerra.  Nessuno chiede bacchette magiche ma ogni livello istituzionale è chiamato a fare la propria parte con serietà. Il Governo regionale, per i poteri che detiene, la propria parte avrebbe dovuto farla innanzitutto sotto il profilo sanitario. Si è invece deciso di rinunciare a guidare il delicato processo, lasciando sole e sprovviste di figure fondamentali le Asl e gli Operatori sanitari, innescando una lunga serie di ritardi ed errori che tutti, purtroppo, conosciamo.  Sempre il Governo regionale è chiamato a predisporre misure e risorse finanziarie per affrontare e curare l’altra ferita aperta dall’emergenza: quella economica.  Il progetto di legge del centro destra, portato oggi all’attenzione del Consiglio regionale abruzzese, senza passare per la fondamentale condivisione con le parti sociali e i Sindaci, più che una efficace medicina è una pezza che difficilmente raggiungerà lo scopo di portare ristoro ad un tessuto sociale ed economico fortemente provato. La maggioranza ha bocciato proposte di buon senso come quella che mi vedeva primo firmatario per un sostegno al sistema integrato dell’educazione per l’infanzia: nidi e scuole dell’infanzia si trovano tra la difficoltà di richiedere la retta alle famiglie, alle quali non erogano il servizio, e la difficoltà a pagare gli stipendi.  Il Governo regionale si è espresso in modo contrario alla misura di sostegno, lasciando così in capo alle famiglie l’obbligo del pagamento delle rate che solo successivamente verranno rimborsate dall’Inps. Non possiamo illudere gli abruzzesi, non possiamo a maggior ragione in questo momento storico:  le misure straordinarie e urgenti per l’economia e l’occupazione devono avere copertura finanziaria certa e vedere il coinvolgimento diretto di tutti quei soggetti, Sindacati, Associazioni di categoria e Sindaci, che hanno più di tutti il polso di quella che è la situazione reale”.