Periferie e frazioni sono senza riferimenti e presidi: manca il consiglio comunale, manca un coordinamento delle associazioni, manca la presenza e la voce di un amministratore: manca la presenza dell’istituzione e del sindaco. Nelle periferie e nei centri minori delle frazioni mancano linee di indirizzo che permettano alle associazioni e alle comunità di organizzarsi, dando seguito a quelle attività basilari di prossimità e sicurezza di vicinato che mitigano i rischi ed il disagio sociale. Noi mettiamo a disposizione le nostre energie e le nostre sedi.
Non possiamo tollerare che periferie e frazioni siano abbandonate e dimenticate, ma neppure che la gestione della solidarietà diventi occasione di propaganda e spicciolo controllo politico. Non devono esistere piccoli ducetti di periferia, che sgomitano per approfittare di una gestione familistica e clientelare delle donazioni e dell’emergenza. Saremmo dinanzi alla peggiore deriva, con associazioni e comunità lasciate all’angolo o peggio, intimorite.
Quindi non esistono alternative plausibili. Il sindaco deve attivare il COC, il centro operativo comunale per le emergenze, fondamentale per coordinare in sicurezza le attività di solidarietà e prossimità di ogni associazione, in maniera democratica e trasparente.
A nulla servono le scampagnate sui social o sui media. Il sindaco faccia il sindaco, non il commissario de facto: il Presidente del Consiglio convochi il Consiglio Comunale. Vogliamo rigore e serietà.
Ci rivolgiamo alla Prefetta, dottoressa Torraco, affinchè vigili su questa surreale situazione e si adoperi affinchè prevenzione e cura siano affidate al COC.
Restando a disposizione sempre,
il circolo PD di Sassa