Si legge in una nota della Segreteria provinciale del Pd di Teramo: “È grande la preoccupazione espressa dalla Segreteria provinciale del Partito Democratico di Teramo e dai Sindaci riuniti, insieme ai Consiglieri regionali e ai Parlamentari, per un confronto su quanto sta accadendo nella nostra provincia a causa dell’emergenza sanitaria in corso.  Le notizie sull’Ospedale Mazzini di Teramo, con un gran numero di medici e infermieri contagiati e interi reparti costretti alla chiusura, hanno fatto emergere in maniera violenta l’assoluta mancanza di una  governance regionale e della stessa Asl. Attività, iniziative e dispositivi di sicurezza necessari a contenere l’emergenza, non sono stati messi in campo in modo tempestivo ed efficace.  È doloroso prendere atto del fatto che proprio gli operatori sanitari, impegnati in prima linea con abnegazione, non abbiano ricevuto la dovuta attenzione e tutela.  Una situazione che va sanata, per quanto possibile, applicando in tempi brevissimi procedure e protocolli uniformi, sanificando gli ambienti, isolando i reparti dedicati ai pazienti covid e individuando già nell’immediato e predisponendo strutture apposite per le quarantene.  La Sanità non è altro che l’insieme di quei medici, quegli infermieri, quegli operatori che silenziosamente stanno portando sulle proprie spalle questa emergenza lavorando senza sosta e affrontando la battaglia a mani nude. La situazione che stiamo vivendo non può essere affrontata in maniera casuale, al contrario merita serietà e grandi capacità gestionali.  E proprio sulla gestione dell’emergenza rientrano le problematiche relative  alla comunicazione tra Asl e Sindaci circa i casi di positività riscontrati quotidianamente sui territori.  I dati a volte non arrivano tempestivamente o sono imprecisi e incompleti, impedendo di fatto ai Primi Cittadini di attivare tutte le procedure alle quali sono preposti, non da ultimo la specifica raccolta dei rifiuti; per questo è opportuno e necessario un briefing quotidiano con la Asl che metta anche i Sindaci in condizione di informare puntualmente i cittadini e di avere ben chiara in ogni Comunità la geografia del virus. Il Partito Democratico di Teramo si unisce all’appello lanciato giorni fa dal Segretario regionale: è necessario un luogo di confronto per affrontare insieme l’emergenza, una cabina di regia in Regione dove offrire il proprio contributo.  Solo oggi, a distanza di settimane, si intravede la possibilità di un più incisivo coinvolgimento dell’IZS Caporale nell’affrontare la pandemia, è un ritardo insieme a quello dei tamponi per i sanitari che non possiamo permetterci.  La Asl di Teramo ha difficoltà a stare al passo con una riorganizzazione celere alla quale è chiamata: va affiancata e sostenuta, anche valutando il coinvolgimento di un commissario ad hoc.  I provvedimenti di contenimento del Governo Nazionale hanno funzionato e preservato l’Abruzzo da una situazione drammatica, è necessario ora che anche i governi territoriali siano adeguati e rispondano con la stessa forza e determinazione”.

Sull’argomento era intervenuto anche il consigliere regionale Sandro Mariani: “La Sanità teramana è in affanno, le difficoltà sono palesi e non possiamo nascondere la testa nella sabbia come struzzi continuando in una narrazione del ‘tutto procede bene’. Quanto accaduto in diversi reparti, a partire da quello di oncologia, dell’Ospedale Mazzini di Teramo è grave e va assolutamente affrontato e risolto.  Innanzitutto è necessario che tutti gli operatori sanitari siano sottoposti a tampone, richiesta che ho avanzato più volte e in diverse sedi al Presidente Marsilio e all’Assessore Verì: la sanità pubblica cammina sulle gambe di medici e infermieri, è impensabile che si possano assistere e curare i cittadini se non si tutelano gli operatori sanitari.  In questo momento ogni azione della politica deve mettere al primo posto il diritto alla salute di medici, infermieri, OSS e personale ospedaliero: abbiamo il dovere di impedire che i Presidi Ospedalieri del nostro territorio si trasformino in veri e propri centri di contagio.   L’Abruzzo non può navigare a vista, questa emergenza va affrontata in maniera ordinata ed efficace e necessita di una cabina di regia che riduca errori e azioni estemporanee o in ordine sparso.  La situazione che stiamo vivendo impone alla politica di riportare e mantenere la discussione su un livello propositivo accantonando manifestazioni di pensiero sbilenche e inutili. Tutto il personale ospedaliero sta lavorando, testa bassa, spesso senza tutti i dispositivi di sicurezza mettendo a rischio la propria salute, alcuni non tornano da giorni nelle proprie abitazioni se hanno seconde case, perché non esistono ad oggi strutture dedicate, per proteggere i familiari: a loro andrebbe chiesto se davvero va tutto bene!L’autogestione sui territori e delle Asl non funziona e non potrà funzionare: la Sanità Abruzzese è chiamata ad un grande e veloce sforzo riorganizzativo che riesca non solo ad assicurare i fondamentali posti letto necessari ma anche un monitoraggio serio per i positivi non ricoverati, l’apertura della RSA di Bivio Bellocchio a Giulianova potrebbe accogliere un numero consistente di pazienti, e condizioni di sicurezza per tutti gli operatori. Alla luce di queste riflessioni e di quanto visto fino ad oggi, ritengo sia imperativo, con estrema urgenza, definire una struttura commissariale dedicata che gestisca l’emergenza sull’intero territorio regionale, ponendo fine ai limiti di coordinamento fino ad oggi avuto tra le ASL con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Serve una guida commissariale regionale che sappia affrontare a 360° la situazione emergenziale, anche con poteri derogatori rispetto a quelli ordinari. Si sta cercando di gestire una straordinaria emergenza facendola passare per un ordinario accelerato”.