Andrea Vecchiotti, segretario del circolo del Partito Democratico di Penne dichiara: “L’attuale grave emergenza sanitaria sta, purtroppo, interessando in particolar modo i territori dell’Area Vestina e della confinante vallata del Fino, recentemente dichiarata Zona Rossa, incidendo negativamente sul sistema sanitario locale. Criticità evidenziate dalla stessa ASL di Pescara, la quale ha richiesto alle istituzioni di prestare maggiore attenzione agli indici dei contagi registrato nei territori menzionati. Appare palese che, in tale contesto, la priorità assoluta è e deve essere la salute pubblica. Ovviamente, deve essere garantita anche la salute dei lavoratori, la quale tutela non può assolutamente essere delegata interamente alle iniziative messe in campo dai privati e dalle imprese. Pertanto, riteniamo inconcepibile la decisione assunta dai vertici della Brioni, principale attività produttiva del nostro territorio, di riprendere a pieno ritmo la catena produttiva il prossimo 23 marzo. Scelta che non comprendiamo quali soggetti politici, ma che non condividono neanche molti tra i circa mille operai dislocati nei tre stabilimenti di Penne, Montebello di Bertona e di Civitella Casanova, giustamente preoccupati del proprio stato di salute e del rischio di essere contagiati dal Covid-19. Preoccupazioni che non possono certamente essere ridimensionate dalle misure di sicurezza previste, inapplicabili in diversi settori della filiera produttiva e comunque non idonee ad azzerare qualsiasi rischio di contagio. Invero, diversi operai stanno giustamente azionando tutti gli strumenti previsti per astenersi dal lavoro, stante l’alto livello di allerta e di pericolo, e che, comunque, incideranno negativamente sui livelli di produzione. Situazione resa ancor più critica, data e considerata la contiguità con la zona della Vafino, territorio dichiarato Zona Rossa. Invitiamo dunque i vertici dirigenziali della Brioni a prevedere celermente la chiusura degli stabilimenti di Penne, Montebello di Bertona e di Civitella Casanova, ricorrendo anche agli ammortizzatori sociali previsti con il decreto Cura Italia al fine di garantire le certezze economiche ai propri dipendenti, confrontandosi immediatamente con le sigle sindacali presenti. In caso di inerzia da parte dell’azienda e alleviando le responsabilità dei datori di lavoro, invitiamo il Presidente della Regione Marsilio, gli Assessori alle Attività produttive e alla Sanità, Mauro Febbo e Nicolettà Verì, ad assumersi la responsabilità di decretare la chiusura degli stabilimenti sopra detti, anche in considerazione del fatto che il settore del lusso è certamente uno dei settori non necessari in questa fase. È del tutto insensato obbligare quasi mille lavoratori, molti dei quali costretti ad usufruire del servizio di trasporto pubblico, ad essere presenti sul proprio luogo di lavoro, in territori ed in situazioni già di per sé critiche, lasciando in secondo piano la tutela della salute. La rete ospedaliera è già oltremodo messa sotto pressione, sfiorando pericolosamente la saturazione. È responsabilità delle istituzioni far sì che vengano ridotti al minimo le occasioni di possibile contagio e di assembramenti, tutelando prioritariamente la salute di tutti i cittadini”.