Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale all’Aquila Stefano Palumbo dichiara: “Dopo quasi 3 anni di attesa dalla sua presentazione, inizia finalmente a prendere forma il piano di riqualificazione dell’area dell’ex Ospedale San Salvatore grazie all’accordo per la vendita dell’ex sede dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, che domani 5 marzo, ARTA, Università e ASL formalizzeranno. Si tratta di un importante progetto di riqualificazione urbana, previsto all’interno del piano di ricostruzione approvato nell’immediato post sisma, che caratterizzerà ulteriormente quell’area quale polo della conoscenza e della formazione contribuendo alla rivitalizzazione culturale ed economica del centro storico della città. Ho creduto da sempre nell’importanza di questo intervento, proponendo una prima mozione già nel 2017, bocciata dalla maggioranza in Consiglio Comunale, con la quale indicavo tempi e procedure per la definizione di un percorso che vedeva coinvolte più istituzioni; dopo mesi di stallo, decisi di riproporre la stessa mozione nel 2018, ottenendo in quell’occasione l’approvazione unanime del consiglio comunale. Un intervento che ho sostenuto con forza perché inserito nell’ambito della più ampia strategia della città della Conoscenza, che attraverso il sostegno di Università, GSSI, LNGS e start up innovative, si poneva l’obiettivo di portare L’Aquila a diventare un modello di città per lo studio e la ricerca.  Quando si hanno obiettivi e idee chiare i risultati, seppur a fatica, arrivano, ma è su questo punto che oggi andrebbe posto l’accento. Domani si taglierà un nastrino, il nastrino di un accordo, perché ci vorrà tempo prima che l’opera venga realizzata, ma nel frattempo sono tante le domande che dovremmo porci: in quale direzione punta il timone della città? Qual è la strategia di chi amministra? Quali sono le prospettive che ci si pone di offrire ai giovani che oggi animano le scuole medie, le superiori e l’università, che tanto sono attivi sul territorio? Domande a cui si fa sempre più fatica a trovare risposte. Una comunità ha bisogno di obiettivi, di una strada maestra che, chi si pone come guida ha il compito di indicare e che istituzioni, cittadini e forze produttive collettivamente dovrebbero intraprendere. È avvilente invece constatare come, ormai, l’unica strada che interessa alla politica cittadina è quella che conduce alla conquista di ruoli più prestigiosi, per far cosa si vedrà, forse, solo successivamente. Manca un’idea di città, ma peggio ancora manca la volontà di costruire insieme alla città un’idea condivisa sul suo futuro. Siamo fermi al piano di ricostruzione, allo studio OCSE e ai fondi del 4% già programmati. Strumenti di indirizzo e finanziari di cui solo la nostra città dispone, che andrebbero monitorati e aggiornati costantemente, ma soprattutto arricchiti con altri nuovi strumenti per definire un percorso chiaro rispetto al quale veicolare ed intercettare investimenti pubblici e privati, senza i quali la città rischia di avviarsi verso un lento declino.  Così, in assenza di una politica all’altezza di questo compito, mentre Pescara progetta di viaggiare in treno in meno di due ore per Roma, all’Aquila nessuno sembra preoccuparsi neanche del rischio paventato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici circa la chiusura del Traforo del Gran Sasso e della Galleria di San Rocco. La dimensione del problema è tutta qui”.