“A quattro mesi di distanza dalla discussione in aula della mia interpellanza, che parte da una legge nazionale, che è la 38/2010, e che tocca l’aspetto delle cure palliative, in particolare delle cure del fine vita prestate nel domicilio delle persone, non un solo atto è stato prodotto, nonostante le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità e la delicatezza del tema”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli interviene per denunciare il lassismo del governo regionale di centrodestra su un questione tanto importante qual è il fine vita. “Lo scorso 19 novembre – ricorda Blasioli – ho presentato in aula una interpellanza dal titolo ‘Attuazione della rete di cure palliative domiciliari nella Provincia di Pescara’. Le cure palliative prevedono sostegno psicologico, spirituale e fisico, ma anche e soprattutto terapia del dolore. A garantirli sono, per legge, gli hospice delle strutture ospedaliere e gli operatori preposti all’assistenza domiciliare. La Regione Abruzzo ha coordinato la realizzazione della Rete di Terapia del Dolore e delle Cure Palliative, anche Pediatriche, che ha coinvolto le quattro ASL regionali e le due Facoltà di Medicina e Chirurgia presenti. Purtroppo però, le risposte assistenziali non sono ancora uniformi in tutto il territorio regionale. A Pescara, infatti, l’Hospice Bouganville c’è e funziona bene, ma i suoi nove posti non bastano per l’intera area provinciale. Ci sono tanti pazienti che, quindi, restano in coda e non possono accedervi, ma al di là di questo aspetto sono proprio le cure del fine vita prestate a domicilio che agevolano il malato e con lui la sua famiglia. L’assessore Verì rispose alla mia interpellanza dichiarando che erano in corso dei concorsi per assumere personale e garantire il servizio domiciliare, che, ripeto, è già presente nelle altre tre province. Nell’incontro avuto lunedì con l’attuale manager facente funzione della Asl di Pescara, il dott. Antonio Caponnetti, ho scoperto, però, che i bandi per le varie figure non sono mai partiti, nonostante siano passati quattro mesi da quella discussione in aula. Per assicurare le cure palliative domiciliari all’intera provincia di Pescara occorrono circa 7 medici palliativisti, 16 infermieri e 6 O.S.S. oltre a 3 fisioterapisti, ma dal giorno della discussione dell’interpellanza ad oggi sono diventati operativi solo 3 infermieri in più, che prestano servizio nell’hospice, mentre non è partito il concorso per i medici palliativisti e per i fisioterapisti. L’unica notizia positiva è il bando per l’ampliamento, previo adeguamento sismico, della struttura che oggi ospita terapia del dolore e il Bouganville. Le strutture saranno indipendenti e collocate su due piani, i lavori, affidati all’impresa Feliziani s.r.l. per un importo di circa 500mila euro, potrebbero partire a fine marzo e durare un anno. Resta, però, il problema delle cure domiciliari,  che ad oggi non è stato affrontato. Si tratta di una battaglia di civiltà che sto portando avanti perché credo che le  persone che si trovano ad affrontare il fine vita abbiano il diritto di farlo nella propria casa, circondati dall’affetto continuativo dei propri cari e nel luogo dove hanno vissuto la loro vita. Tutto ciò è inaccettabile, anche perché si tratta di garantire ai malati la miglior cura possibile in un ambiente familiare, e alle loro famiglie uno stress emotivo e psicologico minore. Il governatore Marsilio ha il dovere di intervenire immediatamente per sbloccare questa situazione e garantire a tutti i cittadini d’Abruzzo pari diritti e dignità”.