“I 135 licenziamenti annunciati dal Gruppo Conad nei punti vendita di Città Sant’Angelo, Ortona e Colonnella preoccupano e sconcertano. Si tratterebbe di un taglio pesantissimo e irricevibile, nei confronti del quale il Governo regionale ha il dovere di intervenire in modo immediato ed efficace a tutela del lavoro, convocando l’azienda e mettendo in campo tutte le misure necessarie”: lo dichiara Daniele Marinelli, responsabile economia e lavoro del Pd Abruzzo. Marinelli aggiunge: “Su questo, come sugli altri tavoli di crisi aperti nella nostra Regione, Il Partito Democratico assumerà e favorirà ogni iniziativa utile a scongiurare il pericolo dei licenziamenti”. Il Pd regionale è mobilitato in tutti e tre i territori interessati.

Laura Iubatti, segretaria del Pd a Ortona, dichiara: “Da oltre un anno tutte le aziende del settore hanno affrontato la crisi delle grandi superfici di vendita attraverso piani industriali imperniati sulla modifica dei formati commerciali. Purtroppo, troppo spesso si parla di esuberi. Crediamo che anche l’amministrazione comunale debba avere un ruolo nel confronto tra le parti sociali e l’azienda, al fine di garantire il minimo impatto occupazionale. Le ipotesi in campo sono molteplici. Presenteremo a breve in Consiglio una proposta, chiedendo al Sindaco di attivarsi affinché il Comune di Ortona trovi fondi da destinare all’incentivazione di nuove attività commerciali che rispecchino la trasformazione dei modelli di vendita”.

Lisa Vadini, segretaria del Pd a Città Sant’Angelo: “Saremo al fianco dei lavoratori, monitorando l’evolversi della situazione. È necessario tutelare il diritto alla conservazione dell’impiego e soprattutto evitare che siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto. Le persone non sono solo numeri, la dignità di ciascuno non si misura in base alle esigenze di vendita e di business. Nei prossimi giorni saremo impegnati ad interloquire con i rappresentanti delle istituzioni per far sì che si possa individuare una soluzione meno drastica di quella prospettata in queste ore dall’azienda”.

Ivano Di Benedetto, segretario del Pd a Colonnella: “In un piccolo Comune come Colonnella si stanno concentrando gravi problemi occupazionali, dopo la vertenza ATR, ancora tutta da definire, con 140 operai che non ricevono lo stipendio da 4 mesi, si aggiunge il problema Conad, con i 40 esuberi. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori in lotta per il posto di lavoro”.

 

“La crisi di cui si apprende oggi relativa al gruppo Conad Iper che produrrebbe, stando ai dati diramati dalle parti sociali 135 licenziamenti, va affrontata subito, senza perdere tempo – così il gruppo PD alla Regione Abruzzo – La Regione si faccia garante dei lavoratori e delle famiglie e istituisca un tavolo per interloquire con l’azienda e attivare tutte le tutele possibili”. Indispensabile condividere un percorso istituzionale per frenare la crescita di vertenze che si chiudono con la perdita di posti di lavoro, reclamano i consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli e Dino Pepe: “Non è possibile che l’Abruzzo accetti supinamente questi tagli, aggiungendoli agli altri derivanti da chiusure di attività, fabbriche e imprese, comunicate ai lavoratori all’ultimo momento, basti ricordare cos’è accaduto alla Faist. Dietro ogni posto perso c’è una famiglia in difficoltà e c’è la necessità di intervenire per reintrodurre quella forza lavoro licenziata in una posizione attiva sul nostro mercato. Ne va della sicurezza sociale della nostra comunità regionale, ma ne risentirà anche la nostra economia, in modo sostanziale.  Prepareremo un’interpellanza per mobilitare l’esecutivo subito, ma anche per impegnarlo in futuro: meno di un mese fa il centrosinistra ha depositato la prima proposta di legge quadro sul lavoro che l’Abruzzo ricordi. Nel testo ci sono precise misure destinate proprio a casi simili, nello specifico: sia il sostegno straordinario al reddito delle famiglie di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali, sia il reinserimento dei lavoratori espulsi a causa di crisi o ristrutturazione aziendale con un contribuito alle imprese che assumono lavoratori inseriti in liste di mobilità collettiva o interessati da licenziamento collettivo e sia il contratto regionale di ricollocazione, destinato invece ai percettori di Naspi per agevolarne non solo la tutela, ma proprio le politiche attive in ambiti lavorativi.  Bisogna muoversi e usare le risorse per questo fine, prima che fare una triste conta dei casi su cui non si può più intervenire. Una strada, quella della ricerca di soluzioni possibili, a cui non può mancare la presenza e la condivisione delle azioni con le parti sociali, sempre più tagliate fuori dalle scelte che riguardano unità lavorative che non sono numeri”.