Nella conferenza stampa di stamattina, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il capogruppo in Comune Stefano Albano  sono tornati sulle criticità dell’Ospedale San Salvatore e sulla scelta della Regione di finanziare e riqualificare tutte le strutture ospedaliere abruzzesi, tranne il nosocomio dell’Aquila. In risposta alle ridicole rassicurazioni del sindaco, hanno divulgato l’esito di una ricerca internazionale del prestigioso settimanale Newsweek sui migliori ospedali del mondo. In Italia in questa classifica ne vengono individuati 128 e tra questi Chieti si trova al 53° posto, Pescara all’88° e Teramo al 104°. L’Aquila (unico capoluogo di Regione) naturalmente non è compresa. Questa notizia basterebbe da sola a smontare le rassicurazioni del Sindaco, che dovrebbe rappresentare la nostra città e non difendere le assurde scelte di Marsilio. Il San Salvatore, nonostante i grandi sforzi dell’attuale management e del personale tutto, si trova in condizioni drammatiche di strutture, apparecchiature e personale: ci sono ancora i container e le casette in legno del post-terremoto, reparti abbandonati, mobilità passiva crescente perché le persone vanno a curarsi altrove, si vogliono chiudere i Nuclei di Cure Primarie.  Penalizzando il nostro ospedale mentre tutti gli altri verranno rifatti nuovi, ci troveremo al di sotto di ogni standard di cura e assistenza degno di questo nome: altrove si avranno stanze di ricovero con 2 letti e un bagno, mentre noi ce le abbiamo da 4 o addirittura 6 letti. L’indebolimento dell’ospedale colpirà anche la facoltà di medicina, le persone avranno tempi sempre più lunghi di diagnostica e lunghissimi per le cure. Se questo è l’obiettivo del Sindaco, cioè di fatto rovinare la sanità aquilana, ci troverà fieramente dall’altra parte a difenderla fino alla fine.  La sanità va sostenuta con scelte e risorse, non con le chiacchiere. Vorremmo dire al Sindaco che “non si possono fare le nozze con i funghi”. Nei prossimi giorni visiteremo l’Ospedale, ascoltando medici, infermieri, lavoratori e pazienti per fare del diritto alla salute – come è giusto che sia – la madre di tutte le battaglie.