Il Comune di Pescara rischia di fallire su molti progetti del PNRR. Dalla lettura della documentazione pubblicata si evince infatti il serio rischio di perdere parte delle risorse, incorrere nella revoca di un finanziamento e dover sopperire con fondi propri a lavori eseguiti. Tutto questo a causa di alcune illegittimità che abbiamo rilevato e che contrastano con la convenzione sottoscritta con il Ministero degli Interni. Condotte ambigue riassumibili in progetti che appaiono e scompaiono, progettisti che nel giro di due giorni realizzano progetti diversi rispetto a quelli per cui sono stati designati, lavori omogenei che vengono frazionati, affidati in maniera diretta e pagati con fondi PNRR pur essendo parte di un progetto non approvato dal Ministero degli Interni, e infine il venir meno di alcune condizioni necessarie per il finanziamento nell’ambito del PNRR.

Nel corso della conferenza odierna parliamo nello specifico di un progetto che è stato finanziato nell’ambito del bando “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”, per cui il Comune di Pescara ha ottenuto un finanziamento di 20 milioni di euro. Tra i vari progetti figura la riqualificazione del lungomare nord e sud per un importo pari a €. 2.090.000,00.

Per essere ammessa al finanziamento, in base alle previsioni dell’avviso, l’opera pubblica doveva essere inclusa nella programmazione annuale e triennale del Comune di Pescara. Non a caso la Giunta Comunale, con D.G.C. n. 269/2021, ha approvato lo studio di fattibilità e l’ha inserita nel Piano triennale.

 Il progetto in questione prevedeva la riqualificazione di:

  • lungomare nord tra Piazza Primo Maggio e Via Galilei, oltre al tratto compreso tra Via Manzoni e la Madonnina, per circa 600 metri lineari e un importo di lavori di €. 759.000,00.
  • lungomare sud compreso tra Piazza Le Laudi e l’incrocio con Via Pasquale Celommi per 880 metri lineari e un importo di lavori di €. 604.500,00.

La stessa Giunta comunale approvava l’atto d’obbligo connesso al finanziamento, che prevede alcuni obblighi per il Comune, ma soprattutto la piena attuazione del progetto così come finanziato, salvo una modifica progettuale che ai sensi dell’art. 6 avrebbe dovuto essere autorizzata in maniera formale dal Ministero degli Interni.

 

Fasi dell’elaborazione di un progetto difforme

Con determina del 4 maggio 2022 il Comune di Pescara conferisce la progettazione, fino alla soglia dell’importo massimo consentito per gli affidamenti diretti, ad un Raggruppamento temporaneo di professionisti composto da due architetti, per €. 144.000,00.

Il 6 maggio, cioè soli due giorni dopo la determina d’incarico, gli stessi progettisti consegnano già un progetto definitivo al Comune di Pescara, che viene approvato in Giunta con la D.G.C. n. 380 del 6 maggio 2022. Tuttavia, nell’esaminare il progetto approvato dalla Giunta, si scopre che questo è del tutto diverso sia rispetto allo studio di fattibilità che ha determinato il finanziamento, sia rispetto all’oggetto dell’incarico dato ai professionisti. Si può anzi affermare che il progetto sia stato stravolto, apparentemente senza alcuna indicazione o atto da parte del Comune, tra l’altro in tempistiche a dir poco risicate.

– Al posto dei 600 metri inizialmente previsti per il lungomare nord, che comprendevano il tratto compreso tra Piazza Primo Maggio e Via Galilei e quello tra Via Manzoni e la Madonnina, vengono invece inseriti 1400 metri compresi tra la Rotonda Paolucci e le Naiadi, lungo i quali sono previste opere di sistemazione del verde, il completamento della rotonda Le Naiadi, dei marciapiedi e di nuovi tratti di pista ciclabile con il ricongiungimento alla viabilità ciclabile esistente;

– Anche il tratto del lungomare sud subisce delle modifiche sostanziali. In luogo degli iniziali 800 metri compresi tra Piazza Le Laudi e l’incrocio con Via Celommi, viene approvato un progetto ben più ampio: 1550 metri che vanno da via De Nardis e via Celommi;

– Viene inoltre creato un ulteriore intervento, per 1600 metri, tra Piazza Primo Maggio e Rotonda Paolucci, esclusivamente per “lavori urgenti” di sistemazione del verde pubblico (intervento 2);

– Viene inserita la realizzazione di uno scivolo per disabili alla spiaggia libera nei pressi del Fosso Vallelunga e della pavimentazione dell’area ex-Enaip.

Nella delibera non si esplicita né chi abbia richiesto ai progettisti questi accorgimenti, né se questa modifica sia stata accettata dal Ministero. Ma soprattutto ci chiediamo cosa sia avvenuto tra il 4 maggio e il 6 maggio, al punto da cambiare in un batter d’occhio i piani dell’amministrazione comunale.

 

 

Frazionamento di lavori omogenei nell’ambito dell’appalto principale e affidamenti diretti

C’è un altro aspetto tuttavia che ha attirato la nostra attenzione. Il lavoro previsto sulla riviera nord è stato suddiviso in più interventi, tutti esclusi dal progetto inizialmente finanziato. A quello principale si affiancano infatti opere di sistemazione del verde (intervento 2) e il progetto ex Enaip (intervento 3) e come se non bastasse, l’intervento 2 viene ulteriormente frazionato in tre sub-interventi:

1)     la manutenzione del verde affidata a “il Verde srls” nel tratto compreso tra Piazza Primo Maggio e la Rotonda Paolucci per €. 52.541,00;

2)     la manutenzione del verde affidata a “Il Melograno Srl” nel tratto compreso tra la Rotonda Paolucci e Piazza le Naiadi per €. 75.968,00;

3)     la piantumazione di palme Washington per €. 21.900.

Il 24 maggio 2022, con due determine (nn. 127 e 128), il Comune affida i lavori del verde, visivamente e incontestabilmente già eseguiti prima del passaggio del Giro d’Italia (partito da Pescara il 17 maggio 2022). Ma soprattutto lo fa:

1)     impegnando i fondi del PNRR, per cui il Comune di Pescara era stato ammesso a finanziamento relativamente ad un progetto diverso e senza alcuna autorizzazione alla modifica in quella data da parte del Ministero degli Interni;

2)     spezzettando in più interventi l’appalto principale che, ad oggi, non è ancora stato aggiudicato e ulteriormente dividendo in tre sub interventi persino un lavoro omogeneo come il verde.

3)     Con due determine successive ai lavori eseguiti, come pubblicamente riconosciuto dal Sindaco (intervista del 22 maggio 2022 apparsa su Il Centro: «Il problema non esiste – ha affermato Masci- perché tutti sanno che quel progetto serviva per far partire i lavori per la sistemazione della riviera nord in occasione del passaggio del Giro»).

Ma non è finita qui. Il 28 giugno con un altro affidamento diretto (determina n. 173 del 28 giugno 2022) il Comune di Pescara affida anche i lavori di pavimentazione dell’Ex Enaip alla Modular Homes per €. 87.226,00. Anche in questo caso impegnando i fondi del PNRR per lavori differenti rispetto a quelli ammessi a finanziamento.

Mancata informazione e approvazione del Ministero degli Interni

Solo il 22 luglio 2022, per la prima volta, il Comune scrive al Ministero degli Interni per proporre una modifica all’area di intervento del lungomare nord e sud. Quindi, circa due mesi dopo la D.G.C. n. 380 del 6 maggio 2022 con cui la Giunta aveva approvato progetti su tratti di lungomare diversi da quelli finanziati, ma soprattutto solo dopo l’affidamento diretto dei lavori del verde e dell’ex Enaip, che non erano compresi nel progetto, non erano stati posti a conoscenza del Ministero e soprattutto non erano stati ancora autorizzati.

La nota peraltro, che specifica solo le modifiche del tratto nord dimenticando quelle a sud (?), adduce come giustificazione per le variazioni presunte “condizioni di degrado maggiori”, ma questo è in palese contraddizione sia con la tipologia di lavori eseguiti: verde, aiuole e fiori, sia con la dichiarazione del Sindaco sull’articolo già citato del 22 maggio 2022: «Il problema non esiste – ha affermato Masci – perché tutti sanno che quel progetto serviva per far partire i lavori per la sistemazione della riviera nord in occasione del passaggio del Giro». Evidentemente c’era un fine specifico e la Giunta ha votato un progetto diverso da quello finanziato senza avere alcuna autorizzazione del Ministero, che viene avvisato per la prima volta solo il 22 luglio 2022.

Affidamento diretto degli incarichi e rotazione

 

Anche per quel che concerne i progettisti incaricati riscontriamo anomalie e piccoli giochi di prestigio che destano non poca preoccupazione. Come già sottolineato, il 4 maggio, con determina n. 107, la progettazione viene affidata ad un RTP nel limite massimo consentito per l’affidamento diretto (€. 139.000). Il 6 maggio il piano è già pronto, anche se riguarda tratti del lungomare diversi da quelli commissionati, e la Giunta lo approva (D.G.C. n. 380/2022 del 6 maggio 2022), ma il Comune sottoscrive la convenzione con i due professionisti solo il 18 agosto 2022.

Il Comune, nel corso di interlocuzioni con i suddetti tecnici, chiede altre modifiche al progetto. Ne veniamo a conoscenza leggendo la determina n. 336 del 28 ottobre 2022 (allegata). I progettisti decidono di accettare una risoluzione consensuale che arriva il 13 ottobre 2022. Qualche tempo prima, il 21 settembre, viene loro corrisposta la somma riconosciuta per il lavoro fatto (€. 34.779,68) con due atti di liquidazione nn. 266 e 267. Il 27 settembre, gli stessi professionisti firmano un nuovo incarico per la loro RTP a cui si aggiunge un terzo progettista, sempre nel limite massimo consentito per gli affidamenti diretti (€. 139.000,00).

Alcuni interrogativi sorgono spontanei:

  • Com’è possibile affidare direttamente la progettazione ad un nuovo raggruppamento temporaneo di professionisti, formato da due architetti che avevano già lavorato e avevano manifestato la volontà di risolvere consensualmente il rapporto con il Comune, ed erano stati pagati per quanto pattuito, eludendo il principio della rotazione?
  • Com’è possibile mantenere sempre il limite massimo di €. 139.000,00 se ai primi due progettisti è stata già attribuita la somma di €. 34.779,68, non computata nel nuovo affidamento?
  • Com’è stato possibile stipulare una nuova contrattazione il 4 ottobre, con un RTP identico per due componenti su tre, se la risoluzione consensuale con i primi due progettisti è stata sottoscritta solo il 13 ottobre 2022?
  • A chi è addebitabile la responsabilità dei 34.779,68 euro corrisposti ai primi due professionisti, che hanno elaborato un progetto diverso da quello finanziato e per cui sono stati incaricati, e come è stato possibile pagarli con i fondi del PNRR?

Viene meno una condizione per il finanziamento PNRR

C’è infine un altro aspetto, il più rilevante, che ci fa temere il peggio. Mentre i tratti di riviera nord e sud erano stati approvati con D.G.C. n. 269 del 26 maggio 2021 e inseriti nel Piano annuale e triennale delle opere pubbliche, condizione necessaria del bando per essere ammessi a finanziamento, i nuovi tratti di riviera – su cui il Comune ha già effettuato i lavori sebbene non siano stati ancora approvati dal Ministero e comunicati solo il 22 luglio 2022 -, non sono inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024. In sostanza verrebbe meno la condizione di finanziabilità.

Controlli e rischi per il Comune

Ad oggi non sappiamo se il Ministero degli Interni abbia o meno effettuato dei controlli, ma di certo possiamo affermare, carte alla mano, che con i fondi PNRR sono stati pagati lavori e progetti, difformi da quelli finanziati, e solo successivamente all’esecuzione di queste opere il Comune ha informato il Ministero della variazione del progetto, che non li ha ancora autorizzati formalmente.

La mole di anomalie, artifici e zone d’ombra, rinvenuta in questi atti approvati dalla Giunta comunale, rischiano di compromettere l’erogazione complessiva delle risorse accordate e accendono nuovamente i riflettori su di un settore che, per precisi input politici, piega regole e norme al volere della Giunta comunale. Per questo intendiamo presentare un’interrogazione, al pari di quanto fatto per il cantiere infinito di viale Marconi.