“Il riallineamento contabile è il frutto di un lavoro che viene dal Governo Chiodi ed è continuato con decisione nella legislatura D’Alfonso, che ha portato avanti una politica di rigore nei 5 anni di governo, evitando ulteriore indebitamento e tagli ai settori come trasporti e sociale e lasciando in eredità al centrodestra una Regione sana e risorse in grado di continuare ad assicurare servizi essenziali ai cittadini”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci sul Consiglio regionale odierno, annunciando il voto dei rendiconti in esame e l’astensione dal voto per quelli 2019 e 2020.

“Il lavoro da noi compiuto allora – rimarca l’ex assessore al Bilancio del precedente Esecutivo – ci ha consentito di lasciare nel 2019 una cassa provvista per governare (con oltre 480 milioni), ma al contempo norme per assicurare una gestione più flessibile per il ripiano dei disavanzi ereditati dalle legislature passate, anche a costo di confrontarci duramente con la magistratura contabile, questo per scongiurare l’azzeramento degli stanziamenti per il sociale e i trasporti. Un obiettivo raggiunto grazie anche al supporto dell’allora Ministro dell’Economia, Padoan e nonostante la sentenza sul rendiconto di gestione 2013, pur afferente alla legislatura Chiodi, avesse bloccato per 4 anni il riallineamento contabile da noi iniziato. Nonostante tutto questo, riuscimmo ad approvare il rendiconto 2013 nell’agosto del 2017, quello del 2014 a settembre 2017, quello del 2015 e 2016 a febbraio e aprile 2018 e il rendiconto 2017 a dicembre 2018. Questa è la storia.

Non si capisce perché, invece, la Regione negli ultimi tre anni sia stata inadempiente rispetto agli atti di indirizzo, di controllo, di monitoraggio della spesa per investimenti che doveva essere incrementata in base a quanto richiesto dal MEF, in ragione della norma nazionale che ci ha consentito di dilazionare il ripianamento. Resta, poi, poco chiaro anche il motivo dei due anni di ritardo nel portare le leggi di alcuni Rendiconti che sono stati parificati nell’anno 2020. E, infine, nonostante le maggiori risorse a disposizione ottenute di cartolarizzazioni che dovevano servire per ridurre le tasse degli abruzzesi, non si capisce perché tali fondi siano invece confluiti nelle innumerevoli leggi omnibus partorite dal governo regionale per continuare la sua azione di propaganda con scarsissima programmazione su tutti i settori. Basta omnibus e basta regalare risorse al Napoli calcio: il momento richiede una scelta chiara e una programmazione all’altezza, evitando il continuo ricorso ai trasferimenti a pioggia senza far crescere la competitività dei nostri territori”.