“Al Governo regionale di centrodestra poco importa anche dell’agricoltura abruzzese, pronta a scendere in piazza per ottenere ascolto e azioni su tanti problemi irrisolti che stanno diventando emergenza. Serve una strategia per tutelare il comparto dal caro-gasolio che lo sta paralizzando; servono bandi e sostegni che gli agricoltori chiedono da tempo; atteso è il ritorno alle elezioni dei Consorzi, commissariati da tre anni; serve una strategia per affrontare la crisi idrica, i danni della fauna selvatica, per dare ai giovani agricoltori un orizzonte a cui guardare. Temi che devono essere portati al più presto all’attenzione della competente Commissione consiliare: bisogna lavorare alle priorità e farlo subito, perché l’inerzia della Regione sta creando uno stallo pericoloso per il comparto”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli.

Dopo le associazioni e i sindacati dell’industria, sono pronti a mobilitarsi anche sigle e lavoratori di questo settore che rappresenta una bella fetta della nostra economia, con i suoi oltre 120.000 addetti, avvertono i consiglieri: “L’allarme è stato già lanciato, a nulla sono servite le nostre sollecitazioni in Consiglio regionale, finalizzate a mettere in campo un sostegno concreto per agricoltori e allevatori della nostra regione. Una possibilità è quella della Commissione Agricoltura, la si convochi al più presto per dare ascolto al settore e riattivare un motore importante per l’intero territorio regionale. I problemi più volte segnalati dai rappresentanti della filiera a chi oggi governa la Regione, sono rimasti tutti inaffrontati, al punto da diventare veri e propri oneri per gli agricoltori stessi, si pensi all’aumento dei ruoli da pagare ai Consorzi che il centrodestra del tutto abbandonato. A queste si aggiungono altre difficoltà per il settore, legate ai rincari delle materie prime e di gas e luce, alla mancata pubblicazione dei bandi per erogare risorse, oppure all’attesa di anni per le procedure legate alle istruttorie del PSR. A febbraio avevamo chiesto che l’assessore Imprudente incontrasse gli allevatori e la filiera del latte, ben conoscendo le drammatiche condizioni del settore zootecnico, per giungere ad applicare l’accordo nazionale e per garantire sostegni economici regionali che permettessero l’esistenza delle stalle ed un loro organico rilancio. Non è accaduto nemmeno questo. E poi, la completa latitanza sul futuro: non solo l’Abruzzo non orienta i giovani agricoltori, ma non li forma nemmeno, né li sostiene nei passaggi generazionali delle aziende agricole, importanti perché resistano. Per ultimo il rafforzamento della struttura amministrativa del Dipartimento regionale, negli ultimi anni sono centinaia i pensionamenti e non c’è stata nessuna nuova assunzione, dunque, la macchina amministrativa viene sostanzialmente portata avanti dalle risorse dell’assistenza tecnica e quindi, anche qui, fondi sottratti agli agricoltori.

Tutto ciò che non accade in Abruzzo, in regioni vicine avviene, è un momento difficile, ma la agricoltura sta andando verso una crisi importante e profonda, che rischia di diventare strutturale se l’Ente di riferimento non dà segnali di vita”.