E’ assurdo, crudele e vergognoso quanto accade sul destino dei lavoratori di Comdata.

La situazione è chiarissima:

  • l’INPS ha un bisogno fisiologico e indispensabile di un efficiente servizio di Call Center per gestire l’immensa domanda di informazioni e comunicazioni che gli utenti richiedono: una mole infinita di rapporti con i cittadini, visto il ruolo crescente che l’INPS svolge nella gestione di servizi sociali e previdenziali;
  • c’è un patrimonio professionale acquisito e consolidato, frutto di formazione e di esperienza sul campo che nessuno può permettersi di disconoscere: si tratta di centinaia di ragazzi e ragazze, uomini e donne che da anni svolgono un lavoro massacrante con serietà e generosità;
  • se si vuole affidare questo servizio alla gestione interna di INPS Servizi si parta da questo patrimonio umano di competenze lavorative: c’è un mare di sentenze, di orientamenti giuridici e contrattuali, di documenti approvati dalla Commissione Lavoro del Parlamento e dal Consiglio di Vigilanza Inps che impongono di applicare la Clausola sociale di salvaguardia occupazionale quando un servizio in appalto passa da un gestore all’altro.

Nessuna ragione istituzionale o politica, nessuna motivazione economica, nessuna autorità manageriale può andare contro la legge e contro i Diritti dei lavoratori provocando – con un Bando pubblico che ignora le migliaia di persone già occupate – un disastro occupazionale di portata gigantesca.

Non siamo di fronte alle “delocalizzazioni” decise da aziende private che vogliono risparmiare sulla manodopera o sui costi energetici. Siamo di fronte a un Ente statale che per missione deve proteggere i lavoratori e che paradossalmente ora sembra colpirli senza legittimità e senza motivo.

La Regione Abruzzo – finora vergognosamente indifferente alla vertenza aperta da mesi – deve immediatamente convocare un Tavolo di confronto e mobilitazione che imponga al Governo e all’INPS un confronto stringente con l’obiettivo di salvaguardare i 530 lavoratori di Comdata dell’Aquila.

Con la precedente Giunta, il vicepresidente Lolli aveva istituito un Tavolo permanente sui Call Center per monitorare la situazione, dialogare con Governo, Enti e società, programmare strategie innovative per servizi sempre più qualificati e personalizzati.

Ovviamente quel Tavolo è stato abolito.

Gli assessori D’Amario e Quaresimale aprano finalmente gli occhi e convochino subito le parti.

Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci